Sarri fa scendere il Napoli dall’ottovolante: l’ex tecnico azzurro, con la sua Lazio, espugna il “Maradona” interrompendo la striscia di 8 successi consecutivi dei ragazzi di Spalletti.
I biancocelesti hanno avuto il merito di riuscire a bloccare le manovre degli azzurri, specie per vie centrali, ingabbiando Lobotka e costringendo i difensori a cercare costantemente le fasce laterali.
Dove finiscono i meriti della Lazio, iniziano però i demeriti del Napoli, che ha giocato sottoritmo senza mostrare mai l’aggressività e la qualità che hanno caratterizzato le prestazioni degli azzurri per tutta la stagione.
Senza voler scomodare la scaramanzia per le bandiere, i vari omaggi a Osimhen e il clima di euforia sicuramente prematuro che si respira in città, è probabile che i 18 punti di vantaggio sulla seconda abbiano inconsciamente fatto rilassare Di Lorenzo e compagni, come purtroppo prevedibile.
Va anche detto che un pareggio non sarebbe stato scandaloso, visto che il gol degli aquilotti, un autentico jolly pescato da lontanissimo da Vecino su respinta errata di Kvara a metà ripresa, è stata una delle pochissime occasioni prodotte dalla Lazio, insieme al colpo di testa sempre dell’ex Inter rinviato sulla linea da Di Lorenzo a inizio gara.
Il Napoli avrebbe potuto pareggiare con il colpo di testa di Osimhen respinto dalla traversa e con la successiva incornata di Kim respinta miracolosamente da Provedel, ma Spalletti ha ragione quando dice che il calcio è anche questo, che altre gare che sarebbero potute terminare in parità, come quella di San Siro col Milan o quella dell’Olimpico con la Roma, e che quindi il risultato va accettato senza fermarsi troppo a recriminare.
Bisogna, viceversa, guardare avanti, a partire da oggi pomeriggio, quando (ore 18) al “Maradona” gli azzurri affronteranno l’Atalanta di Gasperini, in piena lotta per la zona Champions League.
Nonostante sia emersa anche un po’ di stanchezza nel match con la Lazio, il tecnico di Certaldo non dovrebbe operare troppi cambi: sicuramente la difesa sarà confermata in blocco, con Olivera al posto di Mario Rui, ancora squalificato.
Le uniche novità potrebbero esserci a centrocampo, con Elmas in ballottaggio con Zielinski, e in attacco, con Politano che potrebbe tornare titolare al posto dell’infortunato Lozano dopo diverse partite.
Il bilancio delle 51 sfide giocate a Napoli vede i partenopei in netto vantaggio, con 34 successi e sole 7 vittorie degli orobici, che hanno però vinto l’ultimo confronto giocato a Fuorigrotta.
Il 4 Dicembre 2021 fu Freuler a decidere una sfida ricca di emozioni, siglando la rete del definitivo 2-3 dopo i gol di Zapata, Zielinski, Mertens e Demiral.
Nella stagione precedente era stato il Napoli, allenato da Gattuso, a imporsi con un perentorio 4-1 grazie alla doppietta di Lozano, al gol di Politano ed alla prima rete in maglia azzurra di Victor Osimhen: era il 17 Ottobre 2020.
E’ dunque il pareggio il risultato che manca da più tempo: l’ultima “x” in schedina risale al 2-2 del 30 Ottobre 2019, quando gli uomini di Ancelotti furono raggiunti nel finale da Ilicic; fu una partita ricca di polemiche per il rigore non assegnato da Giacomelli per fallo su Llorente, pochi secondi prima del pareggio atalantino.
Il vantaggio sulle inseguitrici è ancora rassicurante, e non c’è dunque da fare drammi per la battuta d’arresto con la Lazio, ma senza dubbio contro l’Atalanta Spalletti vorrà rivedere la concentrazione e la cattiveria che il suo Napoli ha mostrato fino a venerdì scorso.
Battere i nerazzurri non solo vorrebbe dire spegnere sul nascere ogni sogno di rimonta delle avversarie, ma sarebbe anche il miglior viatico in vista del ritorno degli ottavi di Champions contro l’Eintracht in programma la prossima settimana.
Bisogna tornare alla vittoria, dunque, per riprendere il meraviglioso cammino intrapreso finora.