Napoli ha una tale concentrazione di palazzi, chiese, monumenti, che in un modo o nell’altro sono legati all’esoterismo. Anticamente era denominata la “città dei sette castelli. Castel Capuano, Castel dell’Ovo, Castel Nuovo (Maschio Angioino), Castel Sant’Elmo, Castello del Carmine, Castello di Nisida e il Forte di Vigliena.
Continuiamo il nostro Tour storico partendo da Castel Capuano, che al tempo del Ducato, era soltanto una antica fortezza. Ingrandita dal re normanno Guglielmo I detto il Malo, poi successivamente Re Federico II di Svevia, ampliò il castello e re Carlo d’Angiò lo trasformò in reggia. Essendo inserita da Re Ferrante d’Aragona all’interno delle mura, la reggia divenne l’abitazione di Alfonso II, duca di Calabria e dimora principesca.
Nel 1522 Carlo V lo donò a Carlo De Lanoja, viceré di Napoli. Il successivo Viceré, don Pedro de Toledo, nel 1540 volle riunire tutti i tribunali di Napoli e scelse proprio Castel Capuano. Si fece cedere quindi da Carlo De Lanoja il palazzo ed in cambio lo compensò con un altro palazzo presso l’Incoronata (oggi Via Medina). Castel Capuano, da allora, divenne sede dei tribunali e prigione.
Castel Capuano fu chiamato Vicaria essendo affidato ad un vicario del re; ospitò, inizialmente, il Sacro Regio Consiglio (che trattava le più importanti cause civili e quelle di appello civile e criminale), la Regia Camera della Sommaria (per il fisco ed il patrimonio), la Gran Corte della Vicaria (di appello civile e criminale), il Tribunale della Bagliva (per i danni minori), il Tribunale della Regia Zecca (delle monete, dei pesi e delle misure).
Ed è proprio in questo castello che viveva Giovanna di Trastamara, o Giovanna di Aragona e Castiglia, conosciuta anche come Giovanna la Pazza, sorella di re Ladislao Regina di Napoli, di Gerusalemme, Sicilia, Ungheria, Dalmazia, Croazia, Rama, Serbia, Galizia, Lodomania, Cumania, Bulgaria, e contessa di Provenza e del Piemonte, ultima discendente diretta del Re Carlo D’Angiò figura storica su cui si addensano fosche leggende tanto da essere chiamata nei secoli Giovanna dai cento Amanti, Giovanna l’insaziabile, la cacciatrice di uomini, Giovanna la dissoluta, un’amante insaziabile, tanto focosa quanto violenta. Nella sua alcova, ci entravano in tanti, ma solo in pochi riuscivano ad uscirne vivi uscendo per una strada secondaria, quella che – secondo la leggenda – collegava la stanza della Regina ai condotti sotterranei di Castel Capuano dove, in un dedalo di cunicoli, spuntoni di rocce e lame aguzze, era molto difficile sopravvivere.
Sembra che tra i suoi tanti amanti ci sia stato anche il famoso capitano di ventura Bartolomeo Colleoni.
Secondo alcuni ancora oggi, nei sotterranei di Castel Capuano, nelle notti buie e senza luna, si sentirebbero le grida disperate degli amanti della regina, gettati via dopo il regale ’amplesso’