Altra “manita” casalinga ed altri tre punti fondamentali in chiave Champions: il Napoli tiene alta l’attenzione e travolge 5-1 l’Udinese, conservando il quarto posto con un punto di vantaggio sulla Juventus a due giornate dal termine del campionato.
Gli azzurri hanno confermato l’ottimo momento di forma e le straordinarie potenzialità offensive del gruppo a disposizione di Gattuso: con le cinque reti realizzate ai friulani, l’attacco partenopeo raggiunge quota 100 gol stagionali, come sottolineato via Twitter da De Laurentiis, con 83 gol segnati in campionato (solo l’Atalanta ha fatto meglio), 8 in Coppa Italia e 9 in Europa League.
Come a La Spezia, è stato Zielinski a sbloccare il match, ed a confermarsi una delle note più liete della stagione azzurra: il centrocampista polacco, giunto per la prima volta in carriera in doppia cifra stagionale tra campionato e coppe, sembra aver raggiunto la piena maturità, mostrando tutto il suo talento con la giusta continuità e candidandosi a raccogliere definitivamente l’eredità di Hamsik nel centrocampo del Napoli.
Piotr ha trovato finalmente la giusta collocazione in campo, dimostrandosi pienamente a suo agio nel ruolo di trequartista a supporto della prima punta: in tal senso l’ex Empoli ha anche approfittato, suo malgrado, dei problemi che hanno tormentato Dries Mertens, titolare nel ruolo nelle gerarchie di Gattuso a inizio stagione.
Oltre a Zielinski ed Osimhen, capace anche stavolta di far reparto da solo (pur non segnando), a salire in cattedra contro l’Udinese è stato Fabiàn, autore di un gol capolavoro dei suoi e protagonista di una prestazione sontuosa, da autentico faro del centrocampo: lo spagnolo, dopo un paio di partite in leggero calo, ha dimostrato di essere nuovamente al top in vista dello sprint finale.
Alle spalle degli azzurri non molla la Juventus, a lungo alle corde a Reggio Emilia contro il Sassuolo ma capace di sfruttare le ingenuità dei neroverdi (che hanno fallito un rigore sullo 0-0) e di imporsi 3-1.
Il Napoli non può quindi abbassare la guardia in vista del delicatissimo “lunch match” di domani (ore 12:30) contro la Fiorentina, allenata nuovamente da Iachini dopo le dimissioni di Prandelli, e giunta proprio in settimana all’aritmetica salvezza con il pareggio di Cagliari.
L’unica novità di formazione dovrebbe essere rappresentata dal ritorno di Demme in mediana al posto di Bakayoko, mentre Lozano, ancora in gol ed apparso in netta ripresa fisica contro l’Udinese, si candida nuovamente ad una maglia da titolare al posto di Politano.
Porta la firma di Lorenzo Insigne l’ultimo successo azzurro a Firenze: il capitano firmò una doppietta nel pirotecnico 3-4 del 29 Agosto 2019, mentre le altre due reti furono segnate da Mertens e da Callejon, che stavolta sarà del match nelle vesti di avversario.
Per Insigne, tra l’altro, la Fiorentina non è un avversario qualunque: i viola sono la squadra a cui Lorenzo ha segnato più reti (10) in carriera, ma ad un Fiorentina-Napoli del 10 Novembre 2014 è legato un ricordo ben più amaro per lui, ovvero la rottura del legamento crociato del ginocchio destro.
Gli azzurri scenderanno in campo conoscendo già il risultato della Juventus, impegnata in casa contro l’Inter neo Campione d’Italia: questo incrocio non può non far passare un brivido lungo la schiena dei tifosi partenopei, visto che le circostanze sono sinistramente simili a quelle verificatesi nella volata scudetto di 3 anni fa.
Il 28 Aprile 2018 Inter e Juventus si affrontavano a San Siro, e mancavano ancora 4 giornate dalla fine del torneo, ma anche in quel caso il Napoli attendeva l’esito del match alla vigilia della trasferta di Firenze.
L’incredibile successo bianconero (2-3), giunto con 2 reti negli ultimi istanti e con una clamorosa espulsione non comminata a Pjanic da Orsato, consentì alla squadra di Allegri di rimettere a distanza di 4 punti il Napoli di Sarri, che aveva espugnato lo Stadium la settimana prima.
Gli azzurri, che fino a pochi minuti dalla fine della partita di Milano pregustavano il sorpasso in vetta, crollarono inopinatamente il giorno dopo al Franchi, perdendo 3-0 con tripletta del “Cholito” Simeone: l’ex allenatore dell’Empoli parlò di “scudetto perso in albergo”, facendo proprio riferimento al contraccolpo psicologico accusato in seguito all’incredibile epilogo della partita del Meazza.
Per quanto fosse comprensibile la delusione legata alle circostanze che determinarono la vittoria della Juventus a San Siro, quel tracollo tanto fragoroso ha sempre lasciato forti dubbi sulla tenuta mentale di una squadra che, vincendo a Firenze, avrebbe conservato ancora tantissime chances di titolo.
Invece di vivere questo “dejà-vu” con ansia, Insigne e compagni dovrebbero dunque trovare nella voglia di cancellare quel ricordo (e le relative ombre sui propri limiti caratteriali) il giusto propellente per imporsi su una squadra inferiore dal punto di vista tecnico, e che per giunta non ha più nulla da chiedere al proprio campionato.
Tra l’altro, rispetto a 3 anni fa, l’abissale differenza sta nel fatto che stavolta il Napoli è davanti alla Juventus, ed è quindi pienamente padrone del proprio destino: altre due vittorie e non ci sarà nessun Orsato, Higuain o Simeone in grado di togliere agli azzurri la qualificazione in Champions.
L’unica cosa da lasciare in albergo domani, quindi, sarà proprio la paura di non farcela, portando invece in campo la fame giusta per divorare la Fiorentina all’ora di pranzo.