Buona, anzi ottima la prima: il nuovo Napoli di Luciano Spalletti espugna il Bentegodi di Verona, strapazzando a domicilio i gialloblù di Cioffi al termine di un match a senso unico.
Persino bugiardo il 5-2 finale, frutto di alcune occasioni non sfruttate e soprattutto di un paio di amnesie difensive degli azzurri, su cui dovrà concentrarsi il lavoro del tecnico di Certaldo.
Non poteva esserci risposta migliore al pessimismo che ha accompagnato il precampionato dei partenopei, frutto dell’inconsolabile vedovanza per i vecchi eroi che hanno salutato la compagnia.
I nuovi acquisti, cui dovrebbero aggregarsi a breve Raspadori, Navas e Ndombele, sembrano garantire infatti un miglioramento complessivo dal punto di vista tecnico, fisico e della personalità.
Spalletti ha però scelto saggiamente di non stravolgere la squadra, mandando in campo al Bentegodi solo due nuovi arrivi, il coreano Kim al centro della retroguardia ed il georgiano Kvaratskhelia in attacco.
Per il resto, davanti a Meret, solita difesa a 4 con Di Lorenzo, Rrahmani e Mario Rui, e terzetto di centrocampo con Lobotka regista ed Anguissa e Zielinski ai suoi fianchi; in avanti, Lozano sulla sua fascia preferita, la destra, ed Osimhen punta centrale.
Il Napoli prende subito il pallino del gioco, seppur a ritmi balneari, e pur faticando a scardinare il catenaccio veronese, crea un paio di occasioni interessanti: su tutte un sinistro da fuori di Zielinski deviato in corner da Montipò ed un destro masticato da Osimhen davanti alla porta, dopo una travolgente azione di Lozano, tra i migliori nel primo tempo.
Quando il gol azzurro è nell’aria, arriva a sorpresa il vantaggio dei padroni di casa: su corner frutto di una bella parata di Meret su Tameze, Lasagna è bravo a sfruttare la spizzata di Gunter e la dormita di Mario Rui, realizzando da due passi alla mezz’ora.
Gli azzurri reagiscono con veemenza, sfiorando il pari prima con un gran destro di Kvara, e poi con il palo colto da Anguissa con un perentorio colpo di testa.
Il pareggio, comunque, arriva al 37’ con il primo gol in serie A del georgiano, pronto a raccogliere il cross dell’indemoniato Lozano ed a battere Montipò con una precisa incornata.
I partenopei non si fermano e trovano il gol del vantaggio all’ultimo secondo utile del primo tempo: azione fotocopia del gol di Lasagna, spizzata di Di Lorenzo su corner di Mario Rui e tap-in vincente di Osimhen.
Ci si aspetta un Napoli attento a gestire il vantaggio nel secondo tempo, ma una nuova disattenzione difensiva regala subito il gol del 2-2 ad Henry, lesto a bruciare Rrahmani di testa ed a battere Meret sul traversone di Faraoni.
Gli uomini di Spalletti, ancora una volta, non si disuniscono di fronte alle difficoltà, e ritrovano il vantaggio al 55’: illuminante la giocata di prima, in verticale, di Kvaratskhelia per l’inserimento centrale di Zielinski, che fredda Montipò con un sinistro chirurgico.
La partita, di fatto, si chiude qui, con il Verona incapace di reagire ed il Napoli che gioca sul velluto: Lobotka corona l’ennesimo match perfetto con lo slalom ed il piatto destro che vale il poker, e Politano firma la “manita” dopo una splendida combinazione nello stretto con Osimhen e Di Lorenzo.
Ci sarebbe tempo e spazio per chiudere il primo set, ma prima Ounas si vede annullare un gol per fuorigioco attivo di Zerbin, e poi lo stesso esterno ex Frosinone non riesce a dribblare Montipò dopo un’azione meravigliosa, partita dalla linea di fondo della metà campo azzurra.
Spalletti però può essere più che soddisfatto: oltre all’eccellente esordio di Kvaratskhelia (un gol, un assist e la sensazione di poter fare molto di più) e di Kim (prestazione autorevole e di sostanza, sia in fase difensiva che di impostazione), vanno sottolineate le prove di Lobotka e Lozano (specie nel primo tempo), anche se tutti gli azzurri hanno giocato un match ampiamente positivo.
L’auspicio è che lo show del Bentegodi richiami i tifosi al “Maradona” per l’esordio casalingo, previsto domenica prossima alle 18:30 contro il neopromosso Monza di Berlusconi e Galliani.
Certo, va ricordato che siamo a Ferragosto ed alla prima di campionato, ma se la rosa dovesse essere completata con i nomi di cui si parla, questo Napoli potrebbe davvero divertire, divertirsi e provare a regalarsi un campionato di vertice.