Sempre più spesso gli acquari degli appassionati vengono animati dalle splendide lumache dal guscio “zebrato” chiamate Neritine.
Nonostante vengano ampiamente vendute in Italia sono originarie di Africa, Asia e Sud America e devono il loro nome al Dio Greco “Nerito” che venne trasformato in conchiglia da Afrodite che non era stata in grado di affascinarlo.
Questa specie ha sia esemplari di acqua dolce che di acqua salata, solitamente la riproduzione avviene in acqua salmastra ed è quasi impossibile la riproduzione in cattività.
Il “piede”, differentemente dalle chiocciole di terra che conosciamo, è corto pertanto non sporge dalla conchiglia tondeggiante, ed è visibile solo attraverso il vetro dell’acquario dal quale si può osservare l’instancabile rostro che rimuove lo sporco alimentandosene.
Mentre in libertà queste splendide creature arrivano anche ai sei anni d’età, in natura difficilmente arrivano ai due anni.
Essendo per la maggioranza di fiume è opportuno che l’acqua sia debitamente ossigenata e non ferma e l’acqua non deve arrivare sino al bordo per non rischiare fughe “mortali”.
Si tratta di ottimi “pulitori”, si nutrono di alghe, anche quelle infestanti, non mangiano le piante ma potrebbero “assaggiare” le uova di alcuni pesciolini, quindi occorre fare attenzione; se l’acquario è pulito e privo alghe occorre implementare l’alimentazione con delle compresse, ad esempio, di alga spirulina.
Si tratta di lumachine estremamente resistenti, infatti il guscio che protegge tutto il “corpo molle” funge da scudo per la maggior parte dei predatori.
A differenza di altri gasteropodi non sono ermafrodite ma possiedono dimorfismo sessuale, anche se è quasi impossibile distinguere ad occhio.
Per quanto non hanno esigenze complicatissime, non amano le acque troppo fredde o acide.