Nomadland è un film del 2020 scritto, diretto, co-prodotto e montato da Chloé Zhano. Adattamento cinematografico del libro della giornalista Jessica Bruder “Nomadland – Un racconto d’inchiesta” del 2017, il film vede come protagonista Frances McDormand. Vincitore di innumerevoli premi, tra i quali vanno assolutamente menzionati il Leone d’oro alla 77esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2020, ed il Golden Globe per il miglior film drammatico e per la migliore regista, oltre a tre Premi Oscar rispettivamente per il miglior film, la miglior regia e la migliore attrice protagonista, nel 2021. Le riprese si sono tenute nell’autunno del 2018 ed il film è stato annunciato nel febbraio 2019 con l’acquisto dei diritti di distribuzione statunitensi da parte della Fox Searchlight Pictures. Il trailer del film è stato diffuso il 14 dicembre 2020 ed in seguito Nomadland è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 29 gennaio 2021. A causa della pandemia di COVID-19 il film è stato inoltre distribuito in diversi territori internazionali sulla piattaforma di video on demand Disney Plus, in Italia a partire dal 30 aprile 2021. Il film, acclamato dalla critica, è stato descritto come “un poetico studio sui dimenticati e gli emarginati”.
La storia è quella di Fern, una sessantenne che dopo aver perso il marito Bo ed il lavoro nella fabbrica dove ha lavorato per tutta la vita, e chiusa durante la Grande recessione, nel 1988 lascia la città industriale di Empire nel Nevada per attraversare gli Stati Uniti occidentali a bordo di un furgone che la donna ha riempito con tutto ciò che per lei ha ancora un significato importante. Durante il suo percorso la donna si arrangia facendo lavoretti saltuari perché non ha diritto ai sussidi statali e non ha più l’età per ricominciare tutto da capo, quindi si sposta da un luogo all’altro facendo intanto la conoscenza di altre persone che, come lei, hanno deciso o sono state costrette a vivere una vita da nomadi al di fuori delle convenzioni sociali.
Fern non è nomade per scelta, ma entra a far parte di quella “terra nomade” degli Stati Uniti della fine degli anni Ottanta, caratterizzata da un vagabondaggio contrario allo spirito di frontiera degli inizi. Un film documentaristico nel quale la protagonista sfugge al ricatto del capitalismo e grazie al quale si conduce un’indagine sulla società contemporanea, con la decisa presa di posizione contro il sistema economico moderno che costringe le persone ad un vincolo eterno, dando loro la possibilità di vivere agevolati dalle comodità ma negandogli la libertà di vivere una vita davvero soddisfacente. Il film parla di individui alla ricerca del reale senso della vita, le cui disgrazie economiche hanno agevolato la connessione intima con sé stessi e con il mondo che li circonda. Lo scopo di Fern è il viaggio, non la sua destinazione, e Frances McDromand riesce perfettamente ad interpretare tutte le incertezze e le sfumature di un’esistenza precaria, ma che allo stesso tempo non si cura della stabilità, o almeno non più. Facendo leva su immagini di rara suggestione e silenzi contemplativi nei quali smarrirsi, la storia di Fern tocca nel profondo la sensibilità del pubblico pronto ad immedesimarsi emotivamente nel suo personaggio, avvertendo sulla propria pelle lo stato d’animo della protagonista, uno spirito libero e nomade come quello che appartiene un po’ a tutti gli uomini e le donne. Quante volte abbiamo sognato ad occhi aperti di scappare via da soli per affrontare il nostro viaggio interiore?
Come per ogni opera, a partire dal teatro, al cinema o alla musica, il giudizio è assolutamente soggettivo e le associazioni emotive sono del tutto personali. Per questo motivo forse qualcuno non apprezzerà adeguatamente questo meraviglioso film, in quanto necessita di un pubblico profondo ed ”emotivamente intellettuale” e forse non tutti potranno carpirne il vero significato. A noi, personalmente, verrebbe in mente un’associazione forse un po’ azzardata ma sicuramente molto “artistica” tra il film appena recensito e la canzone portata sul palco del Festival di Sanremo 2021 da un ormai celebre cantautore italiano: Achille Lauro; il brano s’intitola “Solo noi”