Quando chiacchiero con amici, clienti, conoscenti che ha hanno animali interi (non sterilizzati) e che non hanno ambizioni come “allevatori”, cerco sempre di spingerli ad informarsi ed a riflettere sui rischi che comporta la non sterilizzazione, non tanto dal punto di vista comportamentale, ma soprattutto per tutelare la salute del loro caro amico.
In particolare uno dei pericoli più grandi lo vivono le femmine, che siano nello specifico cani, gatti o conigli.
Tra le varie problematiche che possono insorgere a partire da gravidanze isteriche ed a finire con neoplasie uterine, c’è la piometra.
Le persone comuni ed i non addetti ai lavori ne sbagliano continuamente la pronuncia e soprattutto l’accento, ma di cosa si tratta realmente?
Si tratta di una grave infezione causata dalla degenerazione del tessuto uterino che può creare un grande accumulo di pus. In genere si può presentare in età adulta; nelle cagnoline, ad esempio, si manifesta maggiormente tra i cinque e gli otto anni, ma non è escluso che accada prima.
Le femminucce non vanno monitorate solo durante il periodo di “estro” o calore, ma anche (e soprattutto) in quello che segue il termine di questo delicato momento.
Tra la terza e la sesta settimana seguente la fine del calore possono iniziare a manifestarsi i primi sintomi: febbre, inappetenza, astenia, aumento spropositato della sete (e conseguente eccessiva minzione), diarrea, vomito, perdite di liquidi, emorragie.
Se non rimosso in tempo l’utero, questo pieno di pus può arrivare a perforarsi o addirittura a “scoppiare” liberando in addome il liquido e creando infezioni mortali .
Di prassi va eseguita una ovarioisterectomia d’urgenza che, non è nemmeno economica rispetto alla sterilizzazione di “routine”, perché ovviamente i rischi sono enormi e le condizioni di lavoro difficoltose.
Quando si presentano uno o più sintomi i proprietari potrebbero pensare ad un’intossicazione alimentare o un avvelenamento, cistite e tanto altro e, purtroppo, troppo spesso si danno a cure fai da te, cercano su internet, chiedono nei gruppi social, al negoziante, tutto fuorché la cosa più sensata: portare la loro beniamina dal veterinario, perché se, ad esempio, viene fraintesa la sintomatologia sopprimendo il sintomo con un farmaco e non curando la causa della problematica si potrebbe rendere più silenziosa e pericolosa questa infezione.
Attenzione anche ai non veterinari che si dilettano di riproduzione e praticano l’inseminazione artificiale, qualunque oggetto non sterilizzato o improvvisato potrebbe divenire veicolo di infezioni vaginali o uterine.
L’unica cosa certa è che, sterilizzare, è l’unica via per eliminare definitivamente la possibilità di mettere in pericolo la vita della nostra amica a quattro zampe e metterla a rischio piometra.