Procida è l’isola di “Graziella”, romanzo autobiografico, risalente al 1852, dello scrittore francese Alphonse de Lamartine, attraverso la cui penna Graziella – ovvero un’immagine di donna procidana solare, semplice e bella – è diventata un mito. Procida è “L’isola di Arturo”; su di essa, infatti, trova ambientazione questo celebre romanzo di formazione di Elsa Morante, con il quale ella, nel 1957, vinse il Premio Strega. Procida, poi, è l’isola delle poesie di Pablo Neruda e dell’amore di Mario Ruoppolo per la sua Beatrice Russo, nello strepitoso e conosciutissimo film di Massimo Troisi, “Il Postino”.
Ma, oltre a tutto ciò, questo piccolo pezzetto di terra in mezzo al mare, con una superficie di appena 4km quadrati, è pure tantissimo altro; parliamo, infatti, di un vero e proprio concentrato di storia millenaria, a partire dai Micenei. Approdare in questo paradiso significa, invero, bearsi delle bellezze di Corricella, il caratteristico e colorato borgo di pescatori; di Torra Murata, l’antico centro medievale arroccato sul mare; di Marina Grande, il porto commerciale; di Chiaiolella, il porto turistico nella parte meridionale; e poi, ancora, di tutte le spiaggette incantevoli e dell’isolotto di Vivara.
Tuttavia, come sappiamo, rispetto alle due “sorelle”, Capri e Ischia, Procida è sempre stata un pochino più defilata per quanto attiene il circuito turistico, conservando un carattere silenzioso e autentico. Vi è, però, un’importantissima novità che potrebbe sensibilmente incidere sugli arrivi e sui numeri nell’isola. Ieri, infatti, nella Sala Mariella Cirillo della Città Metropolitana di Napoli, è stata ufficializzata, con tanto di presentazione del logo, la candidatura di Procida a Capitale della Cultura italiana nel 2021. La competizione sarà tra 44 città in tutta Italia, e ovviamente noi non possiamo che fare il tifo per il nostro gioiello che merita di essere conosciuto, apprezzato e amato sempre di più. La procedura di candidatura è sostenuta da un comitato promotore costituito da notevoli realtà istituzionali e associative, e la direzione è stata attribuita a Agostino Riitano, il quale, lo scorso anno, in qualità di project manager supervisor, ha già svolto un lavoro egregio e lodevole per Matera, portandola sul tetto d’Europa. “Porto dentro l’esperienza di Procida quanto di meglio abbiamo realizzato a Matera. Una piccola città del Sud che è riuscita a diventare Capitale europea della Cultura, puntando sulla creatività, sulla cultura collettiva”. Queste le sue parole, riportate da La Repubblica.
Bisogna sottolineare, inoltre, che attraverso una piattaforma di idee, “Procida immagina”, la quale ha già registrato un cospicuo numero di interazioni, anche l’intera cittadinanza è stata coinvolta in maniera attiva nel percorso, attraverso tre tavoli di lavoro. È stato lo stesso Riitano a sottolineare che “per la creazione di un progetto come quello della Capitale Italiana della Cultura è importante attivare l’intelligenza collettiva della comunità. Un’intelligenza distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale e che possa generare un coinvolgimento effettivo delle capacità, delle competenze e dei desideri di tutti. Un progetto che è innanzitutto lo sviluppo di un’azione di innovazione culturale e sociale per la comunità procidana”.
Con l’obiettivo di immaginare politiche culturali per tutte le realtà insulari, poi, è stata prevista pure la collaborazione con l’Ancim, Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori, con la presenza di ventuno cittadini residenti nei 36 Comuni delle piccole isole italiane
Nella giornata di ieri, in aggiunta, è stato illustrato pure “Legami del mare. Prove generali di un museo”, ovvero un progetto di una mostra temporanea allestita mediante la raccolta di oggetti che i cittadini procidani sono invitati a prestare temporaneamente al Museo Civico di Procida.
Insomma, non ci resta che attendere, con speranza, il 2 marzo, quando il dossier verrà presentato al Mibact, a Roma, per la decisione finale della giuria di esperti.