Chissà perché quando viene l’estate in televisione vengono riesumati tutti i film catastrofici? E’ questa una categoria ben caratterizzata che raccoglie un considerevole numero di pellicole su terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche, caduta di meteoriti e quant’altro fino all’acme rappresentato da 2012 in cui è raccontata addirittura la fine del mondo così come noi lo conosciamo. Quindi non posso mancare di parlarvi di questi film compreso il su citato 2012. Pensate che già nel 1926 Carmine Gallone diresse la prima riduzione cinematografica del romanzo “Gli ultimi giorni di Pompei” le cui scene catastrofiche sono state utilizzate nello spettacolo di suoni e luci proprio agli scavi della famosa città archeologica. L’uomo è attratto da ciò che lo terrorizza e quasi fosse una sorta di esorcismo si crogiola davanti a spettacoli di disastri immani e io ne ho scelti per voi 5 fra i più rappresentativi.
The day after tomorrow
The day after Tomorrow è un film del 2004 diretto dal regista Roland Emmerich. E’una storia di fantascienza apocalittica del filone catastrofico sceneggiato dallo stesso Emmerich. Gli interpreti principali sono Dannis Quaid e Jake Gyllenhaal.
Le ricerche del professor Hall indicano che il riscaldamento globale potrebbe innescare un improvviso e devastante cambiamento climatico. Tutto ha inizio quando Hall osserva un pezzo di ghiaccio delle dimensioni dello stato americano del Rhode Island staccarsi dalla calotta artica. Da quel momento iniziano a verificarsi una serie di catastrofi naturali: chicchi di grandine delle dimensioni di un frutto flagellano Tokyo, uragani fortissimi si abbattono sulle Hawaii, Nuova Dehli è sepolta dalla neve e una serie di tornadi spazza via Los Angeles…
Emmerich riesce a confezionare uno dei migliori blockbuster estivi, ormai infatti “The day after Tomorrow” è un cult dei disaster movie! La pellicola riesce a unire la spettacolarità visiva alla sostanza: vi è una inaspettata profondità nel trattare la tematica sociale e politico/ambientalista tanto cara al regista. Gli effetti speciali sono di fattura encomiabile! La verosimiglianza delle tempeste immerge lo spettatore in un clima di realismo veramente efficace e lo stesso vale per la scena della tormenta di neve, che fa raggelare il sangue e battere i denti! Le performance degli attori sono buone, anche se i caratteri dei personaggi sono appena abbozzati e c’è persino l’immancabile love story in mezzo alla tragedia! Ovviamente, come in ogni film di genere catastrofico che si rispetti, tutto è portato all’esasperazione, ma a noi spettatori piace così!
Deep Impact
Deep Impact è un film del 1998 diretto da Mimi Leder e prodotto da Steven Spielberg. Il cast è composto da Robert Duvall, Tèa Leoni, Elijah Wood, Vanessa Redgrave, Jon Favreau e James Cromwell.
Una cometa è in rotta di collisione con la Terra. Verrà intrapresa una difficile missione spaziale per deviarne il percorso: Un astronauta in pensione, Spurgeon Keeney, riceve il comando della navicella “Messia” col compito di atterrare sulla superficie della cometa e piazzare delle cariche di esplosivo nucleare nella speranza di distruggerla o modificarne l’orbita. Nel frattempo viene avviato un piano per la realizzazione di rifugi sotterranei di cui potranno usufruire un milione di giovani selezionati per perpetuare la specie umana. Il panico si impossesserà di molti…
Il film, contrariamente al filone dei normali disaster movie, sposta l’ottica sugli uomini e non sugli effetti della catastrofe. Un cast ricco di stelle e premi Oscar dona vivido realismo alla vicenda, disegnando una variegata serie di personaggi attraverso gli occhi dei quali ci viene presentata l’imminente catastrofe da punti di vista diversi. Ognuno dei protagonisti, con la sua vita e i suoi problemi, contribuisce a rendere più drammatico l’evolvere della storia. Viene da chiedersi come ci si comporterebbe in quella situazione e l’immedesimazione con i drammi personali dei protagonisti è assicurata! Il momento dell’impatto esplode così prima nel cuore dello spettatore e poi sullo schermo. La pellicola cade in qualche cliché ma è commovente e misurata, sorprendono diversi spunti drammaturgici. Inquietante spettacolarizzazione di un pericolo che, per quanto remoto o improbabile, la scienza esorta a non trascurare.
The impossible
The impossibile è un film del 2012 diretto da Juan Antonio Bayona, ispirato alla storia vera di una famiglia colpita dallo tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano. Gli interpreti principali sono Naomi Watts, che per il ruolo ha ricevuto una nomination all’Oscar e ai Golden Globes come migliore attrice protagonista, e Ewan McGregor.
Henri, Maria e i loro tre figli si concedono una vacanza natalizia in Thailandia. Il relax è totale fino a che la mattina del 26 dicembre 2004 uno tsunami gigantesco travolge tutto ciò che si trova sul suo cammino. In quella catastrofe naturale moriranno trecentomila persone e la famiglia protagonista si disperderà nel caos, ma non tutto è perduto…
In questo film ci viene raccontato l’impossibile, invece si tratta di una storia vera e lo ribadisce anche la didascalia iniziale. Il regista, concentrandosi sull’amore di una famiglia, riesce a restituirci il senso del disastro che nessun telegiornale era riuscito a trasmetterci. Sa bene quali corde toccare e a sostenerlo ci sono le performance degli attori, gli strepitosi Naomi Watts e Ewan McGregor, ma una menzione speciale va al piccolo Tom Holland con il suo sguardo afflitto. I protagonisti scopriranno che la paura più grande è quella della perdita e del distacco dalle persone che più amiamo, ma avranno anche modo di entrare in contatto con un’umanità capace, nei momenti più drammatici, di essere solidale e di aiutarsi a vicenda. Gli effetti speciali sono incredibilmente verosimili tanto che ci sembra di venire sommersi dalle acque insieme ai cinque componenti della famiglia. Un film commovente ed emozionante che ricostruisce fedelmente gli eventi del disastro del 2004.
San Andreas
San Andreas è un film del 2015 diretto da Bryan Peyton. Gli interpreti principali sono Dwayne Johnson, Carla Giugino, Alexandra Daddario e Paul Giamatti.
La faglia di San Andras si sta animando ed è previsto il più disastroso terremoto di sempre. Un gruppo di sismologi è riuscito a prevederlo e lo annuncia in tv ma manca troppo poco tempo. Mentre a San Francisco regna il caos una famiglia spezzata (genitori divorziati, una figlia deceduta alle spalle e un’altra in giro per la città) cerca di ricongiungersi all’interno della tragedia.
In un film come San Andreas assistiamo alla gloriosa devastazione in computer grafica di buona parte della costa Ovest degli Stati Uniti d’America. La spettacolarità visiva e gli effetti speciali sono il centro di questa pellicola, la distruzione è presente fin dalle prime scene e perpetua fino alle ultime, tanto da creare assuefazione! Parallelamente troviamo il melò familiare, perché San Andreas è anche un’epopea privata: è la storia di come una famiglia si cerchi e si ritrovi (in tutti i sensi) durante il cataclisma. Dwayne Johnson attraversa onde, crepe nel terreno ed edifici che crollano per arrivare da sua figlia! Un must-see per chi ama questo genere!
2012
2012 è un film del 2009 diretto da Roland Emmerich, con John Cusack e Amanda Peet Woody Harrelson, Chiwetel Eijofor come interpreti principali. E’ un altro dei film appartenenti al filone catastrofico di Emmerich.
Il film si sviluppa durante tre anni: dal 2009 al 2012. Nel 2009 in un centro indiano di ricerca, situato in una miniera di rame, viene registrata una variazione dell’emissione di neutrini solari che provoca il surriscaldamento del nucleo terrestre. Sia lo scienziato che l’ha evidenziata, sia il governo americano, decidono per il momento di tacere la cosa ma appaiono i primi segni della minaccia sottoforma di gigantesche crepe nella crosta terrestre. La situazione precipita di anno in anno fino alla catastrofe finale nel 2012 quando ormai i terremoti, eruzioni, tsunami e disastri vari hanno portato la vita sulla terra al suo epilogo. Solo poche persone, su gigantesche arche, punteranno verso il capo di buona speranza in Africa che si è innalzato di alcune migliaia di metri, per costruire un nuovo mondo.
Questo film è nato sulla scorta di un’antica predizione Maya nel senso che tale popolo ha lasciato un calendario che finiva proprio il 21 novembre 2012. Da allora astrologi, numerologi e anche scienziati hanno appoggiato tale teoria e il regista Roland Emmerich ha colto l’occasione per farne un film. I personaggi sono molti e le storie si intrecciano per cui non è il caso di parlare di interpretazioni per questo film ma solo di effetti speciali, effetti sonori, montaggio e scenografia che sono i veri protagonisti. I personaggi del film infatti sono senza spessore, ma possiamo passarci sopra dato che il fine di questa pellicola è quello di rivendicare il diritto di un cinema puramente ludico. Per quanto enormi ed esagerate possano apparire le proporzioni del cataclisma messo in scena da Emmerich, guardare un suo film è come aggirarsi in un parco divertimenti dove è ammesso dare sfogo alle pulsioni più infantili e distruggere tutto e ogni tanto stare al gioco è bello!