Sarà il caldo forte che sta indebolendo i cervelli ma le notizie di queste ultime ore fanno davvero paura!
Quasi 7 giorni abbandonata in una culla da campeggio con un biberon e una boccetta di ansiolitici (non si sa ancora in che quantità usati!), una bimba di 18 mesi è morta a Milano di stenti per l’egoismo di una madre troppo concentrata su se stessa e sulla propria vita per dedicarsi a lei!
7 giorni trascorsi in compagnia del compagno e una carovana di bugie per vivere una vita libera dagli intralci di una figlia indesiderata.
Piano piano escono i dettagli di una storia sempre più triste dai contorni davvero oscuri.
La bambina sarebbe figlia di una relazione extraconiugale rimasta clandestina per cui il padre non sapeva e non sa nemmeno della sua esistenza..l’attuale compagno è rimasto ignaro della sua gravidanza nonostante la convivenza e la pancia che aumentava!
Una figlia arrivata dal nulla e lasciata nel nulla di una casa, sola, senza acqua né’ cibo con queste temperature impossibili…in compagnia di un biberon per nutrirsi da sola (?!?) e di goccine per conciliare il sonno!!!
La vera dinamica della morte non è ancora chiara ma dai primi rilievi emerge una morte di stenti…probabilmente la mancanza di pianto è stata indotta dalla somministrazione cospicua di un potente ansiolitico che ne avrebbe placato la forza di reazione e represso, quindi , anche le lacrime per richiamare l’attenzione di una madre assente e distante non solo fisicamente.
Al rientro a casa, dopo aver scoperto il corpicino privo di vita, la madre stessa ha allertato il 118 ma inutile l’intervento perché la bimba era ormai già morta.
Al momento dell’arresto, la madre si è definita una buona madre (!?) pur avendo agito nella piena consapevolezza del destino inesorabile della bambina.
In gergo giudiziario, la donna è accusata di omicidio volontario con dolo eventuale avendo pienamente accettato il rischio della morte della bambina aggravato dai futili motivi, ovvero trascorrere del tempo col compagno.
Il giudice al momento ha escluso l’aggravante della premeditazione perché a parere della procura “Appare evidente che il comportamento gravissimo tenuto dall’indagata, per altro ripetuto, nei confronti di una bimba di circa un anno e mezzo, fosse finalizzato di fatto anche a cagionarne il decesso e comunque fosse sorretto chiaramente da un dolo eventuale pieno avendo nei fatti agito pure a costo di cagionarne la morte, come da lei sostanzialmente ammesso“.
Alessia P. si sarebbe di fatto comportata come se la piccola non esistesse tant’è che ha sostenuto davanti al magistrato non solo non si era resa conto di essere rimasta incinta ma ha anche partorito, senza che il padre lo sapesse, in casa a Bergamo.
Dall’interrogatorio col PM emerge un quadro personale drammatico, la freddezza della donna nel racconto e nella consapevolezza delle conseguenze gravissime del suo gesto restano elementi indiziari di rilievo per richiederne la custodia cautelare con l’evidente rischio di reiterazione del reato e la chiara pericolosità e spregiudicatezza del soggetto.
Durante l’ora di interrogatorio in carcere, la donna sarebbe rimasta sempre lucida, non avrebbe mai perso il controllo e nemmeno pianto, malgrado comprendesse la tragicità e la gravità delle sue azioni.
Secondo il pm si tratterebbe di una donna senza scrupoli e pericolosa che sapeva quello che stava facendo e sarebbe capace di tutto. «Sapevo che poteva andare così», avrebbe detto.
Sapevo che poteva andare così…è una frase che ho letto e riletto e ascoltato e riascoltato…ma non mi capacito di come una madre possa mettere in preventivo la morte di una figlia piccola, indifesa, senza protezioni ne assistenza, lasciandola consapevolmente morire con atroci sofferenze e privazioni…e tutto questo senza alcuna valida giustificazione se non di vivere liberamente il suo nuovo amore!
È evidente, nelle parole del PM, che si tratta di un “soggetto incapace di controllare i propri impulsi e con una soglia di valori assai bassa per ciò solo in grado di porre in essere condotte produttive di effetti deleteri per l’incolumità degli altri, specie dei soggetti più indifesi“.
Per l’accusa “si tratta di una persona priva di scrupoli e capace di commettere qualunque atrocità (perché tale è il comportamento tenuto dall’indagata) pur di assecondare i propri bisogni personali legati alla necessità di intrattenere, a qualunque costo, relazione sentimentali e amorose con gli uomini“.
Del resto, le sue menzogne sull’esistenza di una invisibile babysitter che avrebbe avuto in cura la bambina anche in altre circostanze …o la scusa non vera di aver lasciato la bambina alla sorella…tutti escamotage per abbandonare la bambina e vivere la sua infinita incosciente adolescenza!!!!
Com’è possibile???? Com’è possibile?
Lucidamente e razionalmente mi viene da pensare ad un colpo di sole potente che ha obnubilato vista e cervello ma non è così…è la follia del secolo…la mercificazione persino del sentimento più nobile del mondo e più istintivo e primitivo affidato alla innata amorevolezza di una madre e di un rapporto di tenerezza e intimità tra madre e figli…invece trasformatasi in qualcosa di rinunciabile, di insignificante, di deprecabile tanto da liberarsene in quattro e quattr’otto.
Probabilmente, non siamo di fronte ad una mente sana e “normale” per aver agito così e per aver vissuto fin dal concepimento forse un rifiuto per la piccola innocente e inconsapevole Diana …
Ora che sua madre è rinchiusa nella solitudine di una cella chissà cosa si chiede, se si rimprovera qualcosa, se mostra pentimento, se comprende la mostruosità del suo gesto, se sente il peso delle sofferenze atroci di sua figlia, se vive il rimorso di un errore che ha stroncato la vita ad una bambina????
Non è nella comprensione umana un gesto simile…se poi rivolgiamo uno sguardo alle coppie che desiderano disperatamente un figlio e non arriva…quanto amore avrebbero potuto donare a Diana se la madre avesse rinunciato a lei alla nascita donandole l’adozione che forse le avrebbe risparmiato la vita … o alle mamme coraggio che lottano ogni giorno vicino a figli sofferenti e malati che combattono per la vita dei figli senza soste assistendoli senza più dormire mangiare vivere …
Allora, per forza questa madre è diversa dalle tante madri…che vivono anche la stanchezza, lo stress, la depressione post partum ma nulla che lasci presagire nemmeno un momento ad un epilogo del genere!
A volte la realtà supera i confini dell’orrore!!!
Neanche il tempo di metabolizzare il colpo, che arriva dalla Florida una notizia altrettanto sconcertante: una ragazzina di 16 anni ha soffocato col cuscino la sorellina di appena 3 anni perché si rifiutava di dormire! La madre era in casa intenta a fare una importante telefonata di lavoro e aveva chiesto alla figlia più grande di intrattenere la piccola e farla dormire.
Alle resistenze della piccola, la sorella avrebbe reagito soffocandola con il cuscino.
Insomma una storia horror, una ennesima storia horror che ci regala la cronaca nera.
La facilità con cui si delinque e si superano certi limiti è divenuta troppo frequente; la calma è la virtù dei forti non funziona più…perché oggi è tutto veloce, rapido, immediato e così, come in un videogioco, la bimba non dormiva…eliminata!!!!
Difficile se non impossibile districare i nodi della mente umana quando si contorcono e si perdono nei meandri della follia.