Senza LineaSenza Linea
Aa
  • Home
  • Qui Napoli
    • Eventi
    • Storia & Curiosità
  • Sport
    • Calcio Napoli
  • Cucina
    • #Tengofame
  • Arte & Spettacolo
    • Musica
    • Arte
    • Cinema
    • Libri
      • Editoria
    • Serie Tv
    • Teatro
  • Nerdangolo
    • CosPlay
    • Fumetti
    • Giochi
    • Hi Tech
    • Animazione
    • Videogiochi
  • LGBT
  • La tana del Bianconiglio
  • Salute & Benessere
Cerca
Reading: “QUELLA LUCE INVISIBILE”. LE FOTOGRAFIE “SENSIBILI” DI GIUSEPPE SERRAPICA AL PAN DI NAPOLI
Share
Aa
Senza LineaSenza Linea
  • Home
  • Qui Napoli
  • Sport
  • Cucina
  • Arte & Spettacolo
  • Nerdangolo
  • LGBT
  • La tana del Bianconiglio
  • Salute & Benessere
Cerca
  • Home
  • Qui Napoli
    • Eventi
    • Storia & Curiosità
  • Sport
    • Calcio Napoli
  • Cucina
    • #Tengofame
  • Arte & Spettacolo
    • Musica
    • Arte
    • Cinema
    • Libri
    • Serie Tv
    • Teatro
  • Nerdangolo
    • CosPlay
    • Fumetti
    • Giochi
    • Hi Tech
    • Animazione
    • Videogiochi
  • LGBT
  • La tana del Bianconiglio
  • Salute & Benessere
Follow US
  • Disclaimer
  • Privacy
  • Buy This Theme!
  • Advertisement
  • Contact us
© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
Arte

“QUELLA LUCE INVISIBILE”. LE FOTOGRAFIE “SENSIBILI” DI GIUSEPPE SERRAPICA AL PAN DI NAPOLI

Luca Del Core
Luca Del Core 4 anni fa
Share
6 Min Lettura
SHARE

Era il 1968, Franco Basaglia (1924-1980), psichiatra e neurologo, si battè per la chiusura dei manicomi, e insieme a Carla Cerati (1926-2016), fotografa milanese, realizzarono un fotoreportage per il settimanale “L’Espresso” su queste strutture. Si trattava di istantanee mai viste prima in Italia. Così, decisero di farne un libro, “Morire di classe”, che, con l’aggiunta dei testi di Basaglia, fecero conoscere all’Italia le condizioni tragiche dei malati. In questo modo, Gianni Berengo Gardin (1930), immortalò uno dei lavori più forti, decisi e importanti della storia italiana. La fotografia entrò in strutture proverbialmente chiuse e fece emergere le condizioni e situazioni che non dovevano essere mostrate. Attraverso un lavoro prettamente sociale, la fotografia riscoprì una sua urgenza, una centralità, un valore e una necessità intrinseca di rivelare, indicare e indignare.

Allo stesso modo, con la stessa identica sensibilità, con una funzione sociale e psicologica, l’artista Giuseppe Serrapica (1972), focalizza l’attenzione su un’altra patologia, sul Morbo di Alzheimer, forma più comune di demenza degenerativa progressivamente invalidante. Le riflessioni del fotografo scafatese si esemplificano nella mostra personale dal titolo “Quella luce invisibile”, allestita nelle sale del PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, in via dei Mille 60, fino al 14 giugno 2021.

E’ un viaggio nel profondo, di un percorso visivo che spazia tra il reportage e lo scavo intimista, fino all’onirico, che affronta una tematica di estrema sensibilità. E’ una ricerca portata avanti dall’autore in sette anni, quelli della malattia di sua madre (Brigida), realizzando scatti in ogni momento, in bianco e nero e a colori. Non sono foto artificiose, costruite con pose plastiche. La capacità dell’artista è quella di trascinare l’osservatore nel campo delle emozioni, che ben descrivono una dimensione dell’esistenza come un fluire naturale degli eventi. E’ una luce invisibile che descrive nell’immediatezza di uno scatto tutto ciò che non si potrà mai definire diversamente. Come afferma Serrapica: “Al tempo della malattia di mia madre la fotografia divenne una grande compagna. Mi poneva in uno stato di presenza e di osservazione, testimone della mia sofferenza, che non era più subita passivamente ma cavalcata, impugnata in modo attivo, trasformando le immagini che coglievo in uno strumento catartico. Mamma divenne la mia modella preferita e a lei piaceva essere fotografata e ricevere quelle attenzioni che non aveva mai ricevuto nel corso della sua vita. Per lei parlavano i suoi occhi, era diventato un gioco quasi infantile, un viaggio a ritroso dritto verso una nuova infanzia”.

Ed è il documento fotografico il mezzo realistico per individuare, osservare e dominare il morbo di Alzheimer.  Le istantanee che ritraggono i luoghi in cui ha vissuto la madre, da Scafati a Rovigliano, la immortalano nelle sue attività o in riva al mare, restituiscono una dimensione di semplicità, totalmente neutra e asettica, dove si recupera una umanità violata dalla patologia latente. Ciò che mostra Serrapica è una svolta comunicativa: il modo di produrre le immagini conferiscono dignità e rispetto alla donna,  innescando una riflessione tra il visibile  e l’invisibile. Le fotografie inquadrano l’esperienza umana della sofferenza, fuori dagli stereotipi correnti, riuscendo a porsi di fronte ai malati con una attenzione mai usata prima: non quella che oggettiva i segni di una patologia annullando l’individuo portatore dei sintomi, ma uno sguardo che cerca proprio la persona, non i suoi segni esteriori, ma la sua interiorità.  Nella posa che offre Brigida in alcuni scatti, si ritrova una modalità di rappresentazione caratterizzata da una grande intensità emotiva. In “Connessioni”, madre e figlio sono ripresi l’uno accanto all’altro, in un momento di grazia e di abbandono. Ciò che emerge è la ricerca di un contatto fisico e cerebrale, una connessione emotiva che va oltre la patologia.

Il percorso espositivo prosegue con alcune foto in cui sono visibili dei cenni di lucidità mentale della donna, nell’atto della lettura di un giornale o nel silenzioso raccoglimento davanti alla tomba di un familiare al cimitero. Di diversa caratura sono, invece, le istantanee a colori dove Brigida è immortalata fra le mura domestiche, come ad esempio in “Le mie notti di veglia”, fino ad arrivare alle foto dal tragico epilogo, da “Il ricovero” a “La Carezza”. Questo progetto fotografico, a distanza di quattro anni dalla morte della donna ha come scopo di Ri-dare spazio alla fragilità, al dolore, alla malattia ed alla morte in tutta la sua naturalezza restituendole il valore perduto, in cui Serrapica, oltre ad esserne un abile narratore, induce l’osservatore alla ricerca di una umanità troppo spesso bistrattata.

Potrebbe piacerti anche

Enrico Ditto: felice per l’America’s cup, meno per le aree interne

SPRECATO IL JOLLY COL GENOA, IL NAPOLI INSEGUE IL SUO SOGNO A PARMA

Il ‘solito’ Ditto e l’accoglienza ‘caustica’ per il Giro d’Italia: “Grande occasione per Napoli, ma ennesima giornata campale per i pendolari”

ESPUGNATA LECCE, IL NAPOLI OSPITA IL GENOA PER RESTARE CAPOLISTA

Ladislao Angiò-Durazzo e sua sorella Giovanna

Luca Del Core Giu 7, 2021
Share this Article
Facebook TwitterEmail Stampa
Pubblicato da Luca Del Core
Ha scritto per alcune riviste di settore, tra cui "Arskey Magazine" e per alcune delle quali è ancora redattore, "Artslife" e "Art a part of cult(ure)". L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è. (Paul Klee)
Previous Article Samuel Stern #18 – Nella gabbia – Recensione
Next Article L’italia ad un passo dalla zona bianca

Ultime notizie

Pericoli della Processionaria: Un Rischio per la Salute e l’Ambiente
5 ore fa Nicoletta Gammieri
Scudetto per cuori e stomaci forti
5 ore fa Fabrizio Oliviero
23-25 Maggio San Giorgio a Cremano Torna Ricomincio dalle Storie
5 ore fa Redazione
MEETING DEL MARE, la XXIX edizione dal 30 maggio all’1 giugno
5 ore fa Redazione
Niccolò Fabi presenta presso Foqus – Fondazione Quartieri Spagnoli il nuovo album Libertà negli occhi
5 ore fa Redazione
Pronti per IL DERBY DEI CAMPIONI allo Stadio Maradona di Napoli
5 ore fa Carlo Kik Ditto
Google annuncia abbonamento per l’intelligenza artificiale a 250 dollari al mese
15 ore fa Redazione
Vaccini, Frumento (Asl 2 Liguria): “Tecnologia mRna migliora gestione ed evita sprechi”
15 ore fa Redazione
Tecnologia mRna, Ansaldi (Alisa): “Flessibilità ed efficacia i vantaggi”
15 ore fa Redazione
FalComics 2025: tre giorni di immersione nella Cultura Pop a Falconara Marittima
16 ore fa Redazione

You Might Also Like

enrico ditto
Viaggi&TurismoQui NapoliVolti di Napoli

Enrico Ditto: felice per l’America’s cup, meno per le aree interne

21 ore fa
SportCalcio Napoli

SPRECATO IL JOLLY COL GENOA, IL NAPOLI INSEGUE IL SUO SOGNO A PARMA

3 giorni fa
enrico ditto
Volti di NapoliQui NapoliViaggi&Turismo

Il ‘solito’ Ditto e l’accoglienza ‘caustica’ per il Giro d’Italia: “Grande occasione per Napoli, ma ennesima giornata campale per i pendolari”

7 giorni fa
SportCalcio Napoli

ESPUGNATA LECCE, IL NAPOLI OSPITA IL GENOA PER RESTARE CAPOLISTA

1 settimana fa
Senza LineaSenza Linea

© Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri

Questo sito utilizza cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Accept Reject Read More
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
ACCETTA E SALVA
Welcome Back!

Sign in to your account

Lost your password?