Il numero 212 della serie dedicata al dampyr, El Dìa De Los Muertos, si apre in Colombia durante una retata ai danni di un narcotrafficante. Da qui parte una pista investigativa che conduce Harlan in Messico, dove si mette sulle tracce di un gruppo di non-morti collegati all’esportazione di sostanze stupefacenti. Proprio durante le importanti celebrazioni dedicate al ‘Giorno dei morti’ scoprirà cosa c’è davvero dietro questo piccolo gruppo di vampiri…
La trama di Claudio Falco, ben congegnata, fa prendere alla storia un brusco cambio di direzione proprio nel momento in cui l’iniziale linearità rischia di annoiare. Falco raggiunge questo effetto anche grazie ad un buon gioco di generi. L’impressione iniziale infatti è quella del poliziesco più che dell’horror tipico, ma pagina dopo pagina il lettore viene introdotto nelle atmosfere dark tipiche della serie. Questo spostamento accompagna la narrazione accentuandone progressivamente l’intensità e culminando nel finale, che risulta l’epilogo di questo crescendo surreale.
La narrazione si fonde perfettamente con la descrizione della festività messicana, che assume così in ruolo centrale. Soprattutto nel finale il racconto si concentra sul lato più mistico e arcaico della celebrazione e giocando a smontare alcuni stereotipi che la accompagnano. Il tutto è incastonato solidamente nella continuity dampyriana.
I disegni di Fabiano Ambu colpiscono nella composizione della tavola, soprattutto per gli elementi più gotici e grotteschi. Anche le sue chine contribuiscono alla evocazione delle atmosfere cupe, in uno stile particolarmente appropriato per i toni horror e grotteschi della vicenda. Peccato solo che all’accuratezza delle atmosfere non corrisponda un altrettanto precisa caratterizzazione dei volti, cosa che, rendendo difficile distinguere i personaggi, appesantisce a tratti il ritmo della lettura, rallentandone la comprensione.