Viaggia su binari fluidi il continuo crescendo di interesse e di attesa verso ogni nuovo numero di Samuel Stern, ed il merito è in minima parte ascrivibile ad una costante presenza del team e dei suoi messaggi promozionali sui canali di comunicazione. “Spingere” un prodotto editoriale non è infatti sufficiente al suo successo se il prodotto stesso non offre qualità a buoni livelli, e la collana da edicola della Bugs Comics fino ad ora di qualità non ne ha mai fatta mancare.
Il numero 8 della serie, intitolato Il secondo girone, vede il debutto alla sceneggiatura di Andrea Guglielmino, direttore responsabile della testata ma anche autore dal curriculum molto eclettico, per una storia che tratta un tema ad alto rischio di morbosità e che invece scivola via con estrema delicatezza e sensibilità.
Nel secondo girone dantesco, anche se per la precisione dovremmo dire nel secondo cerchio, trovavano posto i lussuriosi. È proprio questo il nome di una casa di appuntamenti di Edimburgo a dir poco peculiare, dove personaggi e protagonisti che potremmo definire scherzi di natura soddisfano voglie malsane, ma riescono ed essere e sentirsi amati proprio per la loro unicità vivendo serenamente la loro condizione sotto l’ala protettrice di Madame Luthère.
Chi vive molto peggio la propria deformità è invece David, il ragazzo che chiede aiuto a Samuel attraverso padre Duncan e che frequenta assiduamente il club privato perché attratto da Astra… ma non da Selene, la sua gemella siamese, costretta ad essere presente in ogni loro incontro.
In un intreccio che stavolta nella sua linearità assomiglia di più ad una delle prime “indagini” del rosso scozzese pubblicate fino ad ora, la sua ricerca della crepa attraverso la quale si è fatto largo il demone rivela qualcosa di inatteso, e le cui conseguenze non saranno per nulla felici.
Abbiamo preferito mantenerci sul vago nella sinossi della trama per non svelare nessun dettaglio cruciale a chi ancora dovesse leggere l’albo, ma soprattutto per soffermarci di più sulle dinamiche di riflessione che questa storia ci ha suggerito.
Il delicato intreccio emotivo gioca sul criterio di mostro o entità deforme e ingannevole abbattendo l’idea di giusto o sbagliato e mettendo in discussione tanti convincimenti. Il secondo girone parla di quella parte nascosta di noi, quella che sta lì in attesa di un cedimento, quel lato in ombra e in agguato può manifestarsi in qualsiasi momento, senza che noi possiamo fare nulla: ed a quel punto, il confine tra i concetti di bene e male diventa realmente labile.
Il lavoro del disegnatore stavolta chiamato in causa, Stefano Manieri, non è stato affatto semplice. Nelle tavole serviva un tratto capace di descrivere le deformità senza per questo accentuarle in maniera estrema, il che avrebbe deviato l’attenzione da una trama dall’innegabile carica emotiva. Tutte le inquadrature sono al servizio della storia, senza mai eccedere neanche nei contrasti tra bianchi e neri o nei chiaroscuri, ma presentano la giusta dose di dettagli e particolari.
L’omaggio al circo dei Freaks, il celebre film del 1932 di Tod Browning, è palese nella copertina composta da Piccioni-Di Vincenzo-Tanzillo, che anche in questa occasione hanno architettato un’inquadratura dall’alto ma utilizzando toni e colori meno accesi. Se l’intento era di Spingere ad osservarla con maggiore attenzione, proprio alla ricerca delle diversità, possiamo dire che è del tutto riuscito: questi invisibili, seminascosti nella penombra, potrebbero anche rappresentare i reietti e i paria in genere, tutti coloro che sono ai margini e che qualcuno non vuole vedere…
uscita: 30/06/2020
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 96
Soggetto e sceneggiatura: Andrea Guglielmino
Disegni: Stefano Manieri
Copertina: Valerio Piccioni, Maurizio di Vincenzo e Emiliano Tanzillo