San Vincenzo Ferrer è uno dei 51 compatrono della città di Napoli patrono del Rione Sanità, conosciuto con l’appellativo di “‘O Munacone”. La sua statua è conservata nella Basilica di Santa Maria della Sanità (meglio conosciuta, appunto, come Chiesa di San Vincenzo alla Sanità), sita nel cuore del quartiere.
San Vincenzo Ferreri detto “‘O Munacone” Nacque a Valencia il 23 gennaio 1350 da una nobile famiglia vicina alla casa reale di Barcellona ed ancora giovanissimo entrò nell’Ordine dei Domenicani. Si adoperò in modo particolare per la composizione dello scisma di Occidente. Durante l’assedio di Avignone, il frate cadde gravemente malato e, leggenda narra, venne guarito da Gesù e San Domenico, che gli avrebbero ordinato di predicare e convertire le folle in attesa dell’imminente giudizio universale.
Da quel momento iniziò un lungo pellegrinaggio in cui si dedicò alla predicazione itinerante tra l’Europa occidentale e la penisola iberica, durante il quale convertì numerosi peccatori compì centinaia di resurrezioni: sono stati accertati più di ottanta miracoli al momento del processo di canonizzazione, primato assoluto nella storia della Chiesa. Dotato di una grande capacità oratoria e votato alla penitenza, egli stesso si definiva “l’angelo dell’Apocalisse”.
Morto in Bretagna nel 1419 durante uno dei suoi numerosi viaggi. Fu proclamato santo da papa Callisto III nel 1455.
Per per la grazia ricevuta durante l’epidemia di colera del XIX secolo, il quartiere della Sanità è molto legato al Santo.
Secondo le credenze, nel 1836 la statua fu portata in processione in occasione dell’ennesima epidemia da cui venne sconvolta la città e, grazie all’intercessione del Santo, il contagio terminò prodigiosamente. Da questo evento miracoloso, ogni 5 aprile, giorno della sua morte, dopo la funzione presso la chiesa, si celebra il rito “TRASE E IESCE”, la statua del patrono viene portata in spalla dai membri delle associazioni cattoliche locali e, saltellando a ritmo, viene fatta entrare ed uscire per tre volte di seguito dall’entrata della chiesa. Una seconda celebrazione ha luogo durante il primo martedì di luglio, in ricorrenza del periodo in cui secondo la tradizione avvenne il miracolo: i bambini vestiti da fraticelli domenicani e le bambine da contadinelle accompagnano la processione, terminata questa ritualità seguono festeggiamenti pirotecnici.