Siamo un paese strano, tafazziano oserei dire: se perfino al sud trionfa il “Vota Lega, Napoli colera!” vuol dire che la nostra fine è vicina. Le preghiere di Salvini e la sua litania dei Santi hanno funzionato e anche al sud il furbo Matteo, approfittando dell’ignoranza ovina dei votanti (pochi, a dire il vero), ha raggiunto incredibili consensi. Anche il PD ha riguadagnato posizioni a scapito del M5S che è stato ridimensionato, forse, proprio a causa del suo più stretto alleato. Ma a noi interessa ‘o pallone e di quello parleremo.
L’ultima giornata è stata emozionante anche se, alla fine, i pronostici sono stati rispettati. La Juve ha buttato le basi per nuovi accordi con le sue partners, e così anche la Samp brinda ad una vittoria di prestigio contro gli sportivissimi bianconeri, senza vittorie da oltre un mese. E vabbè. Fiorentina e Genoa evitano di giocare e il Grifone (squadra inguardabile e società odiata dai propri tifosi) si salva a discapito dell’Empoli che perde a Milano una gara emozionante fino all’ultimo secondo permettendo all’Inter di brindare alla Champions insieme alla Dea miracolosa di Mister Gasperini.
A queste emozioni non ha partecipato il Napoli di Carletto Ancelotti che ha conquistato la Champions in pantofole, eppure è stato contestato dai suoi stessi ultra (e non tifosi) non si sa per quale motivo, probabilmente per il mancato rispetto di un diritto (a dir loro) acquisito (chissà dove) di meritare di più. E va bè!
Si guarda al futuro, e allora, come tanti, facciamo un punto sui promossi e sui bocciati della comitiva azzurra.
Portieri: promozione piena per il trio di estremi difensori azzurri; il predestinato Meret (voto 7) si è alternato con Ospina (6,5): bene entrambi, al netto di qualche errore e bene anche Karnezis (6), portiere attento e forse troppo bravo per fare il terzo. Li terrei tutti e tre, anche se qualche dubbio sul riscatto del colombiano resta.
Difensori: troppo facile promuovere a pieni voti Kalidu (voto 8), il senegalese è, al momento, il più forte difensore a calcare i disastrati campi italiani, da lui non si potrà prescindere per il futuro. Stagione buona anche per Albiol (6,5), anche se un infortunio ne ha limitato l’utilizzo nel momento clou della stagione, privando il Napoli della sua esperienza. Alle loro spalle benino sia Maksimovic (molto bene in Champions da terzino destro) che Luperto (che avrebbe bisogno di una stagione da titolare altrove), sufficienza piena per loro. Senza voto per Chiriches, troppi infortuni e un futuro in bilico. Capitolo esterni: Ghoulam (6) ha chiuso in crescendo e la speranza è di rivedere l’algerino ai suoi livelli il prossimo anno. Male Hjsay (5), orfano del suo mentore ha mostrato tanti troppi limiti, così come Mario Rui (5,5), calciatore grintoso e dalla discreta tecnica ma troppo spesso decisivo in negativo per le sorti azzurre. Benino Malcuit (6) anche se l’errore nella gara interna contro la Juve ha minato le certezze sue e del Mister.
Centrocampisti: capitolo a parte per il reparto nevralgico. Allan(7) ha giocato due stagioni diverse, la prima fino al mercato di gennaio e la seconda a mercato chiuso; il mancato passaggio al PSG ne ha minato la forza e la convinzione dopo una prima parte di stagione da 10 in pagella. Grande sorpresa è stata Fabian (voto 7,5) che, al netto di un calo primaverile appare il vero craque di mercato del Napoli. Potrebbe essere il miglior centrocampista europeo, invece, Zielinski (6,5) che ha il solo difetto di dimenticare, a volte, quanto è forte. Bocciato Diawara (4,5) mai cresciuto realmente e escluso definitivamente dal gruppo da un infortunio a fine marzo. Salutiamo il capitano (5) che ha lasciato la barca per i soldi cinesi, lo avremmo fatto anche noi.
Attaccanti: L’attacco azzurro si è contraddistinto per la sua abilità a centrare i pali delle porte avversarie (28 totali alla fine) ma anche per capacità di andare in gol con discreta facilità, escluso che per qualche periodo di appannamento. I tre attaccanti principali si sono alternati sia in campo sia negli alti e bassi in stagione. Milik (6,5) ha chiuso a 20 gol nonostante un finale di stagione non proprio indimenticabile che ha fatto storcere il naso ai tifosi azzurri più imborghesiti; Mertens (7) giusto un gradino sotto ma con un senso di appartenenza insito che gli hanno fatto guadagnare il cuore dei napoletani molto più di Insigne (5) che dopo un avvio scoppiettante a novembre ha smesso di giocare rendendosi protagonista di prestazioni (e comportamenti) al limite del sopportabile. Voto alto anche per Callejon (7), giocatore tuttofare che, se qualora decidesse di cimentarsi tra i pali, toglierebbe il posto al titolare del ruolo. Piacevole sorpresa Younes (6,5) che ha mostrato qualità importanti, male Ounas (5) che, dopo una fase di stagione in cui sembrava entrato nelle grazie di Ancelotti, è di nuovo affogato nel suo insopportabile individualismo, bello ma inutile. Bocciato senza attenuanti Simone Verdi (4), i cui limiti caratteriali appaiono ben più gravi degli infortuni subiti.
Voto 7, infine a Carlo Ancelotti: bene in campionato con la Juve comunque irraggiungibile, così così nelle coppe dove era forse lecito aspettarsi qualcosa di più.