La Asylum ormai ha fatto scuola, regalandoci un intero filone di capolavori non-sense, privi di significato ma letteralmente carichi di meraviglia. Capolavori trash come si dice, dove “trash” ha fatto il giro completo e da “scarto” è passato ad indicare il puro eccesso, la pura grandeur del delirio iper-pop, completamente libera non solo da obiettivo etico-politici, filosofici o esistenziali, ma perfino dal mero senso logico. Pura esplosione narrativa, divertissment senza scopo, spassosamente iconografico nel tentativo stesso di iconoclastia.
GrizzlyShark si pone chiaramente nel solco tracciato da quella scuola, fin dal soggetto che l’ha resa più famosa. Messi da parte i tornado Ryan – Invincible – Ottley e Ivan Plascencia immaginano un mondo di boschi abitate da campeggiatori stolti e squali giganti, pronti a sbranarli. Targato Image Comics e uscito da poco nel nostro paese per SaldaPress, questo volume unico è un concentrato consapevole di nonsense cartoonesco e violenza animale.
La premessa non ha bisogno di commenti, e infatti anche gli autori si rifiutano ostinatamente di fornire una valida spiegazione che, d’altro canto, sarebbe non solo impossibile, ma anche inutile e fuori contesto. Capire secondo quale percorso fantastico della mente umana un normalissimo squalo possa cacciare attraverso i boschi non farebbe altro che distrarre dalla surreale realtà diegetica di vedere delle fauci spuntare fuori come lampi a ciel sereno ovunque in una nuvola di sangue e interiora.
Nei boschi come nell’oceano, gli squali hanno la capacità quasi miracolosa di sentire l’odore del sangue a km di distanza, piombando sulla preda sanguinante all’istante. Sanguinare in un bosco dunque (sbucciarsi il ginocchio, rompersi il naso, schiacciare una zanzara), significa una morte certa, istantanea e orribile. E i campeggiatori nel mondo di GrizzlyShark sanguinano spesso e volentieri. Gli autori sembrano divertirsi a popolare il loro mondo dei più assurdi, stupidi, egoisti e sprovveduti esseri umani concepibili. Lo stile cartoon, estremamente colorato e teatralmente espressivo rende il tutto ancora più grottesco, ribaltando il tema horror-splatter in uno black humor spietato e privo di riscatto: in GrizzlyShark non ci sono eroi né innocenti, solo una carrellata di stupidissima carne per squali. E forse questo è l’unico vero elemento che gli autori conservano dai classici horror: quello della colpa, del “mostro” come cieco agente della punizione. Impegnati a guardarsi l’ombelico e a sbraitare, in un narcisismo costante e sconfinato, gli esseri umani non solo sono incapaci di vedere la minaccia, ma la provocano, vanno collettivamente incontro alla fine.
Per fortuna è solo un fumetto.
GRIZZLYSHARK
Autori: Ryan Ottley, Ivan Plascencia
Casa editrice: SaldaPress
Prezzo: 18×27,6, C, 128 pp., a colori, € 19,90