Le origini della città sorrentina iniziano dall’età neolitica, come segnalato da una serie di ritrovamenti (utensili, vasellame) che rivelano gli insediamenti di popoli indigeni, che verso la metà del VI secolo a.C si spostarono sulla costa (Pompei-Stabia) e negli scali commerciali della penisola sorrentina, punti di passaggio dei traffici etruschi. La sua fondazione, però, si deve probabilmente ai coloni greci, anche se non vanno trascurati elementi dei popoli fenicio ed etrusco.Entrata nell’orbita dei Siracusani dopo la battaglia di Cuma, nel 474 a.C., Sorrento fu conquistata verso gli inizi del IV sec. a.C. dai Sanniti, successivamente sconfitti dai Romani (289 a.C.); occupata nuovamente dall’esercito sannita durante la guerra sociale (90 a.C.) fu riconquistata da Silla che diede il via alla definitiva romanizzazione della costa sorrentina.Tuttavia, la città in età preromana subì una certa influenza da parte della cultura greca, come sembrano indicare il suo impianto urbanistico, i resti della Porta Parsano, la Porta di Marina Grande, nonché la presenza a Punta della Campanella dell’Athenaion, il grande santuario in cui si celebrava il culto di Atena. Per questi resti archeologici, si suppone che i greci avessero occupato la città prima che i sanniti la conquistassero.Oggi Sorrento rappresenta una delle mete turistiche maggiormente privilegiate e, cosa stupefacente, lo era anche nei tempi antichi. In età imperiale era il luogo di villeggiatura dei ricchi patrizi, dove vi trascorrevano lunghi periodi di otium e i mesi estivi. Per questo motivo, sorsero in questa zona diverse VillaeMaritimae: magnifiche residenze che avevano ciascuna il proprio approdo da mare, ampi quartieri privati e talvolta anche quartieri rustici, in cui si producevano l’olio ed il vino con i frutti delle terre di proprietà del dominus. In seguito alla caduta dell’impero Romano d’Occidente, Sorrento rimase sotto il controllo di Bisanzio; divenne poi Ducato libero, ma si ritrovò a combattere contro Amalfi, una delle quattro Repubbliche Marinare, fino ad ottenere l’indipendenza. Quando nel 1133 fu conquistata da Ruggiero il Normanno, la sua sorte fu legata a quella del Regno di Napoli. Il 13 giugno del 1558 fu saccheggiata dai pirati, a causa del tradimento di uno schiavo, il quale, secondo la legenda, aprì le porte della Città ai predoni. Questo episodio convinse i Sorrentini a fortificare la cinta muraria della Città e quest’opera fu portata a termine nel 1567. Al posto delle ville romane, furono edificate nel XVI secolo molte delle torri di avvistamento contro i saraceni.Sotto il regno di Ferdinando II fu aperta la strada che conduce da Castellammare a Sorrento. Nel 1861 venne ufficialmente annessa al Regno d’Italia, mediante plebiscito che determinò l’unione al Regno di Sardegna del Regno delle Due Sicilie. Sorrento già nel secolo XVIII era stata riscoperta come ameno luogo di villeggiatura quando divenneun centro di turismo raffinato ed intellettuale. Fra i suoi illustri ospiti si ricordano in particolar modo Lord Byron, John Keats, Walter Scott e Goethe.