Nel Quartiere Mercato vi è una strada che ricorda la singolare figura di un religioso napoletano del ‘700, quella di Padre Rocco. Domenicano e predicatore, si elesse missionario cittadinesco, personaggio dal temperamento discutibile. Viene ricordato come uomo irrascibile, che rifiutava di confessare le donne in quanto annoiato dalle loro chiacchiere e si muniva di un fermo bastone di legno, rimasto proverbiale, in quanto usato dal frate per colpire chi non gli piacesse. Nonostante il suo temperamento non piacevolissimo, riuscì nel corso della sua vita a realizzare imprese positive. Si aggirava,infatti, nei luoghi più malfamati della città, per predicare la parola di Dio e contemporaneamente, godette grande favore presso la corte di Carlo di Borbone e Ferdinando IV.
Fu tenuto così in grande considerazione dai due reali, da riuscire a suggerire la fondazione dell’Albergo dei Poveri, la creazione di un’ospizio per ragazze in difficoltà e, cosa più importante, condusse una personale campagna contro il giuoco, che nel 700 era una piaga che impoveriva i napoletani. Si racconta che il frate, volendo convincere il sovrano a intervenire con fermezza contro questo vizio, avesse elencato tutte le famiglie nobili, ridotte in difficoltà economiche dalla compulsione. Il Re, impressionato dal lungo elenco, avrebbe risposto “Padre Rocco, non voglio essere un Re dei pezzenti“. Quindi dette vita a un editto reale a sfavore del gioco. Ma le opere del frate non si conclusero qui. Tentò anche di convincere il Re a creare una rete di illuminazione della città, in quanto i crimini e le aggressioni aumentavano subito dopo il calare del sole, favoriti dall’oscurità. Non avendo il beneplacido delle autorità, inventò un modo personale per rischiarare fino all’ultimo Vico esistente.
Richiese alla cittadinanza di non far mai mancare ceri di devozioni al di sotto delle immagini della Vergine e del Crocifisso, che esistavano alla fine di ogni strada. La fede e la fiducia nella chiesa riuscì a salvare molti malcapitati da rapine e aggressioni. Alla morte di Padre Rocco, la città si unì in un corale cordoglio, in suo ricordo venne creata una statua di cera, che lo ritrae magro e ascetico. In realtà Rocco fu abbastanza robusto, molto lontano dalla visione di un religioso “angelicato“.