Il tenore Nicola Grimaldi, detto Nicolini, fu una grande cantante nato nel mille seicento. Dotato di grandi qualità artistiche e di una presenza scenica notevole, era apprezzassimo sul palco,purtroppo, non riusciva a ricevere i medesimi onori al di fuori del palcoscenico. Nicolini, infatti, era un castrato ed era proprio questa caratteristica a rendere la sua voce soave ,ma ad attiragli gli scherni dei napoletani. Famoso è rimasto il ricordo di un episodio, in cui un uomo che mendicava, scambiò il suono della sua voce per le grida di una prostituta urlante. Per trovare il giusto accoglimento del suo valore Grimaldi si spostò in Inghilterra e li divenne famoso come meritava, ma nel 1718 rientrò nella sua città e si stabilì alla Riviera di Chiaja 126, Albergo Como.Dall’Inghilterra portò con sé un vero tesoro, era riuscito ad accaparrarsi all’asta una preziosissima reliquia. La reliquia era un pezzo del bastone di San Giuseppe, che pare fosse fiorito quando egli divenne sposo della Vergine Maria. In occasione della festa del Santo, il prezioso cimelio era esposto al pubblico nella sua cappella privata. Questa processione era accompagnata dalla continua raccomandazione dei servitori del cantante, originari di Venezia, che ripetevano di non toccare l’oggetto, impauriti che si potesse lesionare o che qualcuno potesse tentare di appropriarsi di un frammento. Dal veneziano “no sfregolar la masarella de San Giuseppe” fu trasformata nell’idioma napoletano in: “nun sfruculià a mazzarella è San Giuseppe”.Ancora oggi l’espressione è utilizzata e vuol significare di non abusare della pazienza altrui. Alla morte di Nicolini ,fu data disposizione di restituire la reliquia alla chiesa e in particolare alla Congrega di San Giuseppe dei nudi a San Potito.
Strade di Napoli:Riviera di Chiaja e “Nun sfruculia’ ‘a mazzarella ‘e San Giuseppe”

"Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo" così è iniziata l’avventura di Senzalinea. Tra i quattro amici, sfortunatamente, ci sono anch'io e le idee peggiori di questa pagina vengono da me. Amo e odio la mia città, mi appassiona la sua storia e le sue tradizioni.