Siamo abituati a pensare che le bambole siano esclusivamente un giocattolo con lo scopo di divertire i bambini. Però, se ben guardiamo, alcuni giocattoli hanno uno scopo ben più profondo, quello di sensibilizzare, educare e anche confortare il bambino a cui è destinato o anche rappresentare una minoranza di persone. I bambini ci parlano attraverso i giocattoli e tramite essi imparano chi sono.
Negli anni, le case produttrici di giocattoli hanno fatto a gara nel produrre bambole destinate a bambini con qualche particolarità. Le bambole non sono tutte perfette e sorridenti, lo stesso prototipo iniziale della Barbie è superato. Oggi sono curvy, con protesi agli arti, con la vitiligine e in sedia a rotelle. Ogni bambino può trovare il suo corrispettivo nei giochi. Così abbiamo le bambole Melissa voglia sul viso, Eva ipovedente e Betty apparecchio acustico, solo per citarne alcune.
La casa di produzione Mattel non è certo nuova a queste idee, molti anni prima di lanciare la Barbie con protesi aveva già rivoluzionato il settore giochi con Growing up Skipper (1975) (Skipper sta crescendo) dove bastava far roteare il braccio della bambolina e il suo seno magicamente aumentava di volume. Fu tolta dopo poco tempo dal mercato. Forse all’epoca non fu capita.
Ma è la linea American doll a fare i passi avanti più importanti:
American girl Bald doll for girls with hair loss è la bambola senza capelli per le bambine colpite da alopecia o che stanno facendo la chemioterapia. E non è tutto, sul mercato arrivano anche American girl cancer doll e breast cancer survivor per le bambine con il cancro e/o sopravvissute ad esso.
Diabetic care kit doll prodotta su richiesta di una ragazzina diabetica che fece partite una petizione verso i produttori. La bambola ha anche il dispositivo per la misurazione del diabete da portare sul fianco.
Molto criticata la bambola del neonato con i tratti estetici della sindrome di down, a cominciare dal nome BABY DOWN, però la bambola aveva il nobile intento di sensibilizzare i bambini alla sindrome e parte degli introiti sarebbero stati destinati al miglioramento dei servizi a favore dei diversamente abili.
Non solo in ambito medico, anche le mode influenzano le bambole, anche quelle più bizzarre, cito Zoe, della serie American teen, Gothic Zoe è tipo una barbie gotica, piena di piercing, labbra nere, tutta vestita di scuro, davvero inquietante.
Infine la religione, che non poteva mancare. In terra araba arriva prima Fulla, la Barbie islamica con il velo, e poi Romeisa, la bambola senza volto che si adatta alle regole musulmane, che non permettono la raffigurazione dei volti femminili. Spaventosa è dire poco.
A volte, l’intento non è educare, né rappresentare ma intimidire e reprimere le bambine.