Vince il Napoli al San Paolo contro il Bologna: un 3-1 che non rende merito alla buona prestazione dei felsinei, autori di una gara gagliarda e coraggiosa. La vittoria è, alla fine, meritata ma, alla vigilia del trittico di trasferte che, con ogni probabilità, deciderà il futuro nel campionato per gli azzurri, sono tante le domande ancora senza risposta.
Milan, Juventus e Roma, una di fila all’altre in sette giorni. Le notizie sono tante, buone e cattive, ed è opportuno analizzarle fatti alla mano.
Premesso che siamo lontanissimi da quello che questa squadra potrebbe dare, in termini di valore assoluto, e ferma restando la scarsa fiducia che riponiamo nella capacità di Mister Gattuso di portare punti alla causa (anche ieri sera, l’ultimo slot di cambi è apparso illogico e privo di senso), sembra che un minimo di normalità si stia intravedendo.
Gli aspetti positivi su cui contare sono evidenti: la verve di Insigne, mattatore ieri con due gol e assist sprecati malamente dai compagni, è certamente in cima alla lista. Le speranze del Napoli, in questo momento, dipendono molto dalle prestazioni del suo capitano che ha saputo trasformare in calcio di alto livello l’arrabbiatura di mercoledì a Reggio Emilia (come pesano quei due punti buttati via…). Si sono rivisti, finalmente, sprazzi di Osimhen: il nigeriano è un letale mix di potenza e velocità, ma ha bisogno che gli venga insegnato a veicolare le sue qualità nel modo corretto. Il gol è specialità della casa: stop a seguire di tacco e area di rigore raggiunta a tempi da velocista, Danilo superato e Skorupski battuto. Ma ha anche sprecato un contropiede ed un assist al bacio di Insigne in malo modo. Restando sull’attacco, sembra avviato al viale del tramonto il nostro Ciro Mertens: non ha nelle gambe gli spunti e la velocità dei tempi che furono e puntare su di lui da titolare pare, onestamente, un azzardo. Non male Politano, in attesa di Petagna e, soprattutto, Lozano che manca tanto a tutti.
La difesa sembra vivere di momenti, Koulibaly non è il leader di due anni fa, Rrahmani si conferma giocatore affidabile e pratico, su chi punterà Gattuso per affrontare i pericolosi attacchi avversi la prossima settimana? Si affiderà alla voglia di riscatto dello sciaugurato Manolas? Non crediamo possa puntare molto su Maksimovic, apparso fuori dal Napoli soprattutto con la testa.
Continua l’assurdo turnover dei portieri: Ospina, ieri bravo con le mani, ha fatto disastri con i piedi, causando, in tandem con Demme, il momentaneo 1-2 di Soriano. Meret, che ha ben figurato nell’ultimo periodo, è tornato a scaldare la panchina, non condividiamo, ma tant’è.
Le dolenti note riguardano la metà campo, dove nessuno degli interpreti, a parte Zielinski che gioca da trequartista, sembra garantire solidità e qualità con continuità e, soprattutto gli esterni. Si è rifatto male Ghoulam e l’idea di affrontare avversari tanto forti con Hysaj e Mario Rui a dividersi la corsia mancina mette i brividi.
La settimana tipo è quello che Gattuso chiedeva, la ha avuta e speriamo che ne faccia buon uso.
Quel che è certo è che sono i singoli a fare la differenza, vista la mancanza totale di un gioco armonico e collaudato.
La speranza è che avversari forti portino concentrazione e attenzione, specie in difesa, evitando magari di insistere a tutti i costi con la rinomata “costruzione da dietro” che è diventata una barzelletta tutta napoletana, visti gli esiti spesso catastrofici che comporta.