Ennesima figuraccia del Napoli al cospetto di una squadra largamente inferiore allo stadio Maradona: al termine di una gara costellata da una serie di errori veramente incredibili, il Frosinone di mister Di Francesco strappa il pari, lasciando ancora una volta di stucco i tifosi azzurri, nuovamente accorsi in massa per sostenere gli ormai ex Campioni di Italia che hanno trattato il tricolore sulla maglia come un superfluo orpello.
L’inizio è promettente con il bellissimo gol di Politano e una manovra che sembra ariosa: nulla lascia presagire quello che di li a poco si sarebbe verificato.
Spreca malamente in attacco la squadra di Calzona, di cui parleremo dopo, soprattutto con Osimhen che si divora due gol da far mangiare finanche i gomiti agli aficionados azzurri.
Con il passare dei minuti i padroni di casa si sgonfiano come un palloncino sotto il sole e il Frosinone prende campo e coraggio: Rrahmani causa un rigore con un intervento goffo ma Soule grazia Meret che blocca il tiro lento e centrale dell’argentino, un incubo comunque per Mario Rui.
L’inizio ripresa sembra essere promettente con un paio di occasioni buone per il raddoppio, ma all’improvviso la distruzione dal basso spande veleno sull’erba e Meret si addormenta col pallone, sbaglia e Cheddira fa 1-1.
Calzona aveva avvisato i suoi: giocando così non si vince. Aveva ragione, peccato che i suoi cambi sono tardivi e cervellotici. Di Lorenzo è uno zombie ma evidentemente il tecnico azzurro non considera Mazzocchi idoneo a giocare una mezzora contro il Frosinone. Lobotka sbaglia l’impossibile mentre Zielu sparisce dal campo con Anguissa che gioca e sbaglia a ritmi dopolavoristici.
Eppure il Napoli riesce a ripassare in vantaggio: Osimhen (finalmente) devia un tiro di Kvara e fa due a uno.
Raggiunto in vantaggio, i padroni di casa incredibilmente si incartano e Cheddira (tre gol prima di ieri in campionato) fa doppietta con un colpo di testa in assoluta solitudine in area, con Rrahmani fermo e contemplante.
Il finale di gara è puro caos: entrano Raspadori, Cajuste (inutile e dannoso), finanche Simeone per ben 5 minuti. Cambi osceni e finale inglorioso, e poco è mancato che i laziali non trovassero il gol della vittoria.
Nel recupero Mario Rui, impresentabile, trova il modo di farsi espellere dopo essere stato già graziato dall’arbitro per un fallo di reazione.
I fischi e gli sberleffi del Maradona sono il giusto premio agli ex Campioni.
Le dichiarazioni post gara di Di Lorenzo che parla di puzzle rotto e Calzona che promette lavoro per migliorare (cosa ci sia da migliorare in una squadra ormai allo sbando, con un allenatore a tempo e tanti giocatori all’ultimo giro non si è ancora capito) sono la ciliegina sulla amarissima torta di questa giornata.
Ci apprestiamo a vivere le ultime gare con la speranza che questo “sperpetuo” finisca quanto prima!!!