Trama: È possibile cambiare il corso della propria vita quando si è già vissuto molto? Le seconde occasioni possono presentarsi anche in età avanzata?
Armand, vedovo, da quando è andato in pensione fatica a riempire la propria giornata ed è in costante lotta con i fantasmi del passato che lo hanno allontanato dal figlio, trasferitosi ormai da anni all’estero.
Elena è un’ex insegnante a cui mancano il lavoro e il contatto con i bambini. Vive con il marito Ramir, intellettuale e poeta, in una routine ormai stanca.
Armand ed Elena si incontrano a un corso di yoga e cominciano a frequentarsi con la cautela e la diffidenza portate dall’età. Stanno bene insieme, non si pongono obiettivi, non vogliono dimostrare niente, ma nemmeno negarsi nuove chance.
Maria Barbal ci regala una storia apparentemente breve e asciutta, ma frasi, dialoghi ed episodi essenziali agiscono come tessere di un mosaico che, unendosi, compongono l’illustrazione più vasta di un nuovo percorso di vita, da esplorare in due, uniti. Perché solo pedalando insieme, come su un tandem, si può provare a raggiungere una nuova felicità.
Astoria edizioni
Recensione: Si tratta di una storia su due piani narrativi, uno di Armand e l’altro di Elena, che pare non decollare mai del tutto, senza scandagliare determinate dinamiche, ma resta sospesa, galleggia evanescente per poi sparire dalla memoria come una bolla di sapone.
Armand ed Elena sono personaggi di una certa età, ma con ancora tanta voglia di emozionarsi, creare legami, viversi. Inizialmente, tra i due c’è una bella differenza: Armand non nasconde minimamente il totale trasporto che prova per Elena che, invece, pare sempre un po’ bloccata.
Attraverso le loro chiacchierate, il lettore, capirà maggiormente della vita, del vissuto dei protagonisti, le tristezze, le delusioni, ma tutto resta su un piano traballante: non sempre si va nello specifico, non si approfondisce. Armand, vedovo, dopo decenni lotta ancora con i fantasmi del suo passato; Elena, con un marito ormai distante, un legame svanito col tempo, senza odio né amore ed una sconvolgente verità da scoprire in una tragica situazione. Capisco bene che i racconti del passato siano all’interno di una discussione, ma l’autrice avrebbe potuto andare maggiormente in fondo, magari utilizzando qualche pausa narrativa in più. Uno stile eccessivamente asciutto, direi arido.
Sicuramente il messaggio che trasmette è molto bello: non importa se alle spalle hai una vita già vissuta ed in parte consumata, c’è sempre tempo di vivere il momento e ricominciare, perché no, in tandem, pedalando insieme, allo stesso ritmo e nella medesima direzione: la serenità.
Da un libro vincitore del prestigioso premio catalano Josep Pla 2021 mi aspettavo tutt’altro.
Maria Barbal è una delle più acclamate scrittrici catalane. Il suo romanzo d’esordio, Pedra de tartera (Come una pietra che rotola, Marcos y Marcos 2010) è stato tradotto in sedici lingue. Ha scritto romanzi, racconti, libri per l’infanzia e una pièce teatrale. È stata insignita della Croce di San Giorgio, massima onorificenza catalana, e ha vinto numerosi premi letterari, tra cui spiccano il Joan Crexells (1985), il Nacional de Literatura (1993), il Crítica Serra d’Or (1993), il Jaume Fuster (2009) e il Premi d’Honor de les Lletres Catalanes (2021). Con Tandem ha vinto l’edizione 2021 del Josep Pla.