Per parlare dell’albo N° 725 della serie regolare di Tex, intitolato Il monaco guerriero e approdato in edicola all’inizio di marzo è necessario fare prima riferimento al suo prologo contenuto in 50 tavole del numero precedente, subito dopo la conclusione della recente avventura dedicata a Montales.
In quell’occasione il titolo era Shaolin, e ci ha proposto il contemporaneo debutto sulla serie regolare di un nuovo sceneggiatore e di un nuovo disegnatore, nell’ordine Antonio Zamberletti e Giuseppe Candita, che avevano già lavorato su testate e collane parallele del nostro Ranger e che giungono qui all’investitura sul Tex mensile.
La storia è semplice nella sua struttura ed è narrata con dei ritmi incalzanti per introdurci nel mondo degli operai costretti a lavorare alle crescenti linee ferroviarie in condizioni di sfruttamento, facendo uno specifico riferimento alle maestranze cinesi.
Il protagonista è Lai Chen, un monaco Shaolin che viene ingiustamente accusato di omicidio e attorno al quale Zamberletti ha costruito un plot che fa leva su un cliché abbastanza canonico: la città di Willow in Arizona è teatro di gran parte degli scontri ed ha molto marcio da nascondere non solo nella stessa compagnia ferroviaria Western Railway ma persino tra chi dovrebbe far rispettare la legge.
Il tema del tutto inedito è costituito proprio dall’introduzione di un monaco Shaolin, ma la lunghezza dell’intera storia non consente di svilupparlo quanto avrebbe meritato. Galleggia infatti poco al di sopra del “pretesto” per un’avventura a base di sparatorie e di indagini condotte alla maniera di Tex e del suo pard Kit Carson.
Zamberletti ha mestiere e si vede, perché i suoi dialoghi sono sempre ficcanti e concisi ed il ritmo è mantenuto volutamente alto, con poche pause, e siamo convinti cheil suo ingresso nel team di sceneggiatori ci consentirà di vedere in futuro anche interessanti alternative.
L’aspetto che merita in maggiori elogi per un’avventura inusualmente articolata su “sole” 160 tavole riguarda i disegni di Giuseppe Candita. Il suo tratto è infatti molto riconoscibile e persino troppo pulito per una storia western come questa, lo sanno bene ad esempio i lettori di Julia avvezzi alle sue inquadrature solo apparentemente statiche. Le sue vignette in ben pochi passaggi usano uno stile ruvido che forse sarebbe stato lecito attendersi, ma lo attendiamo ad una prossima prova nella quale potrà calarsi al meglio nella parte e nelle atmosfere, in special modo per quanto riguarda l’espressività del “suo” Tex che è ancora in via di definizione.
Spazio ad una splendida prova di Claudio Villa in copertina, che ci mostra Tex in controluce in un gioco di ombre alla sua maniera, mentre sullo sfondo è in azione il tema movente dell’albo, il guerriero Lai Chen.
Uscita: 06/03/2021
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 112
Soggetto: Antonio Zamberletti
Sceneggiatura: Antonio Zamberletti
Disegni: Giuseppe Candita
Copertina: Claudio Villa