Proprio questa settimana la Marvel è tornata al cinema con Thor Ragnarok, il terzo film dedicato al dio del tuono. Mai come questa volta la pellicola è zeppa di riferimenti diretti all’universo fumettistico della Casa delle Idee. Il regista Taika Waititi ha attinto a piene mani dal materiale originale, estrapolando ciò che riteneva più interessante dall’imponente mole di storie dedicate a Thor e inserendole nell’intreccio della pellicola cercando di rimanere il più fedele possibile alla fonte.
Ma quali sono le storie che più hanno contribuito a scolpire Thor nell’immaginario collettivo? Eccovi 5 storie indispensabili per conoscere a pieno il personaggio:
5) Il Canto di Mjolnir (aka The Midgard Serpent) (Thor Vol.1 #380)
Il lavoro di Walter Simonson su Thor non è importante solamente per l’apporto nella definizione del personaggio e dell’universo che lo circonda, ma è anche considerato da molti come una delle run più significative della storia del fumetto supereroistico. La run di Simonson di metà anni ’80 annovera al suo interno diversi numeri di The Mighty Thor la cui lettura è assolutamente imprescindibile. Il Canto di Mjolnir è uno di questi.
Qui vediamo Thor affrontare il colossale serpente Jurmungand. Ma il dio del tuono è stato precedentemente indebolito da una maledizione che concorre alla drammaticità dello scontro, trasmettendo al lettore l’impressione che l’impresa sia insormontabile. Come se non bastasse quest’albo è interamente composto da spalshpage e ciò rende la lettura dinamica e visivamente stimolante che raggiunge il suo climax nelle pagine finali.
4) Il Ritorno del Dio del Tuono (Thor Vol. 3 #1-6)
Nel 2007, dopo una assenza di ben 3 anni dovuta agli eventi di Avengers: Divisi , J. Michael Straczynski fa tornare Thor alle origini del personaggio, ristabilendo il legame tra lui ed il suo alter ego mortale, il dottor Donald Blake. Proprio lui, che fin ora era stato separato dalla sua controparte, sarà l’artefice della rinascita del figlio di Odino. Thor dovrà quindi ricostruire Aasgard e soccorrere i proprio compagni Aasgardiani le cui anime sono state inserite in corpi mortali. Sarà poi spettacolare e memorabile l’incontro/scontro con Tony Stark, reduce da Civil War, che cercherà di far registrare Thor nel registro del governo federale.
In questo modo Straczynski pone l’accento sulle differenze che intercorrono tra gli Aasgardiani ed i semplici umani, arrivando a toccare tematiche come il senso stesso dell’essere un eroe. In questo arco narrativo vengono inoltre approfonditi personaggi come Sif, Balder e Odino regalando a Thor una profondità e uno spessore che mancava da un po’ di tempo alla testata.
3) Il Macellatore di Dei – Jason Aaron, Esad Ribic
Più recentemente invece, la miniserie del Macellatore di Dei di Jason Aaron e Esad Ribic è stata una delle rivelazioni più sorprendenti dell’operazione Marvel Now del 2012 ed assolve perfettamente al compito di essere una storia perfetta per i neofiti del personaggio. Questo è dovuto dal fatto che è ambientata di tre periodi differenti della vita di Thor, presentandolo al lettore prima come un giovane Dio spaccone ed immaturo, poi come Thor, l’Avenger che tutti conosciamo, e infine come un’anziana divinità oramai in rovina. La trama si sviluppa attraverso il mistero che circonda la figura di questo villain, il Macellatore di Dei, che rimane una presenza comune alle tre linee temporali presenti nell’arco narrativo. Graficamente il lavoro di Ribic spicca subito con la sua potenza visiva, perfetta per rappresentare la storia epica dai toni fortemente fantasy scritta da Aaron.
2) Fuga da Hel (aka Scourge’s Last Stand) (Thor Vol.1 #362)
Scourge l’Esecutore è uno dei tanti villain di serie C nati dalla mente di Stan Lee e Jack Kirby. E’ sempre stato nell’ombra della sua compagna di scorribande, Incantatrice, ed ha sempre avuto un importanza marginale. Ma nel 1985 Simonson fa assumere un ruolo totalmente inaspettato al personaggio, affiancando Thor nella sua fuga da Hel, il regno di Hela, la dea della morte. Egli in maniera totalmente epica raggiungerà il Valhalla, il paradiso degli eroi, attraverso la redenzione e il sacrificio personale. Nella spettacolare sequenza dove L’Esecutore si interpone tra l’armata di Hela e il ponte dell’Hel, vediamo in poche pagine come Simonson dona dignità ed originalità ad un personaggio che fino a quel punto era passato totalmente inosservato. La parabola dell’esecutore è emblematica dell’inventiva narrativa di tutto il ciclo di Thor prodotto da quest’autore, che anche dal punto di vista grafico regala immagini iconiche che hanno contribuito a definire il personaggio di Thor e non solo.
1)La Saga di Surtur (Thor Vol.1 #340-353)
Il punto più alto della sopracitata run del Thor di Walt Simonson è senza ombra di dubbio la saga di Surtur. Ben 13 capitoli per raccontare la saga epica di un personaggio che fa del mito la sua condizione d’esistenza. Quando il demone Surtur metterà a repentaglio il futuro di Aasgard e di Midgard (la terra), l’unico modo per fermarlo sarà costituire instabili alleanze, anche con i peggiori nemici. Loki in primis avrà un ruolo di rilievo all’interno di questa saga, insieme a suo padre Odino. Simonson non fa mancare l’azione e rende ogni scontro contro le forze demoniache degno di far parte della mitologia del Dio del Tuono. Ma non per questo lascia poco spazio alla caratterizzazione dei personaggi, anzi. Costruisce tavole cariche di pathos e crea composizioni a volte anche molto complesse all’interno della vignetta. Insomma, per chi vuole conoscere Thor e capire come il suo mito sia impresso nella Pop Culture, la Saga di Surtur e ciò che fa per voi.