L’uragano Osimhen si abbatte sul “Picco” di La Spezia, travolge la squadra di Italiano e regala una vittoria preziosissima al Napoli di Rino Gattuso: gli azzurri approfittano del crollo della Juventus con il Milan e la scavalcano in classifica, tornando in zona Champions League.
Contro i liguri non c’è stata partita: i partenopei, partiti subito con il piglio giusto, non hanno sprecato le occasioni create come all’andata ed hanno chiuso il match già nella prima frazione, conclusa sul 3-0 grazie al gol in apertura di Zielinski, sempre più continuo e determinante, ed allo show del centravanti nigeriano, autore di una splendida doppietta.
L’ex Lille, inarrestabile in campo aperto contro la difesa alta dello Spezia, ha imperversato anche nel secondo tempo, quando i padroni di casa hanno provato a riaprire l’incontro con il gol di Piccoli: c’è la sua firma anche sul gol del definitivo 4-1 di Lozano, propiziato da un suo ennesimo scatto fulmineo sul filo del fuorigioco e da un delizioso assist.
Osimhen, arrivato a 10 gol in 13 partite da titolare, sta finalmente mostrando tutte le qualità intraviste già nel ritiro di Castel di Sangro, e sembra aver definitivamente superato il lungo momento negativo iniziato con un naturale periodo di adattamento alla sua nuova realtà, e proseguito con l’infortunio in nazionale, la positività al covid, i festini non autorizzati ed il trauma cranico rimediato a Bergamo.
Non si può dire lo stesso, purtroppo, per Mertens, entrato nuovamente a gara in corso e costretto ad abbandonare il campo dopo pochi minuti per una distorsione all’altra caviglia.
Durante il breve lasso di tempo trascorso sul terreno di gioco, il belga aveva comunque continuato a mostrare un evidente ritardo di condizione ed una scarsa fluidità di movimenti, figlia probabilmente proprio del timore di un nuovo infortunio, ad ulteriore dimostrazione che anche il vecchio problema (che ha già costretto Dries a un ulteriore stop dopo il primo rientro) non è del tutto superato.
Così come i dubbi sull’affidabilità di Osimhen per il futuro si stanno definitivamente diradando, non possono che aumentare le perplessità sul contributo che Mertens (forte di un altro anno di contratto con opzione per il successivo, con uno stipendio superiore ai 4 milioni) potrà dare nelle prossime stagioni, al di là dell’affetto per “Ciro” e della gratitudine per lo straordinario apporto fornito alla causa azzurra in passato.
Non c’è però tempo di pensare alla prossima stagione né di cullarsi sulla vittoria di La Spezia: la volata Champions riparte già da stasera per il Napoli, che affronta (ore 20:45) al “Maradona” l’Udinese, ormai salva grazie al suo leader indiscusso, quel Rodrigo De Paul autentico trascinatore dei friulani in questo campionato.
Il giocatore argentino, autore di un gol “alla Romario” (delizioso tocco di esterno destro in controtempo dopo due dribbling) nell’ultimo turno di campionato, si è saputo reinventare in questi anni, arretrando la sua posizione e diventando un centrocampista capace di abbinare grinta e qualità: inutile dire che sarebbe un acquisto perfetto per il Napoli, ma il sospetto che la concorrenza sarà nutrita è più che fondato.
Nonostante i tre impegni in una settimana (Domenica il Napoli volerà a Firenze per la penultima di campionato), non dovrebbero essere molte le novità di formazione per Gattuso: in difesa, complici le perduranti assenze di Koulibaly e Maksimovic, l’unico cambio potrebbe essere rappresentato da Mario Rui, entrato bene nel finale di partita al “Picco”.
A centrocampo potrebbe tirare il fiato Fabiàn, apparso un po’ appannato contro lo Spezia, in favore di un Bakayoko (autore del gol vittoria all’andata) che sembra rendere meglio quando parte dall’inizio, faticando maggiormente quando subentra a gara in corso.
In attacco, con Zielinski Insigne ed Osimhen certi del posto da titolare, si ripropone il ballottaggio Lozano-Politano, con entrambi che sembrano comunque in grado di fornire sufficienti garanzie a “Ringhio Star”.
Se è vero che il bilancio dei 38 precedenti all’ombra del Vesuvio tra le due squadre in Serie A pende nettamente dalla parte del Napoli (23 vittorie e solo 4 sconfitte, con 11 pareggi), sarebbe comunque un grave errore sottovalutare i bianconeri, che qualche anno fa regalarono una notte amarissima agli azzurri in un momento cruciale della loro stagione.
Il 17 Aprile di 10 anni fa, infatti, l’ex Denis ed il futuro azzurro Inler siglarono il 2-1 che gelò la squadra di Mazzarri, reduce dalla vittoria di Bologna che aveva fatto sognare lo scudetto per una settimana ad un’intera città, visto che il Milan capolista distava solo 3 punti a 6 giornate dalla fine.
Quella partita è, purtroppo, solo una delle tante occasioni perse in questi anni dal Napoli, che troppe volte ad un passo dal traguardo si è inceppato clamorosamente, finendo per perdersi nei propri rimpianti.
Mai come in questo momento è quindi fondamentale per Insigne e compagni scendere in campo con la massima concentrazione, facendo valere il maggior tasso tecnico e le superiori motivazioni: serve solo vincere, stasera, per avvicinarsi ancora un po’ al traguardo Champions.