Ieri, Lunedì 14 Settembre, proprio nel giorno in cui ripartiva ufficialmente la scuola in alcune regioni italiane, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in visita a Vo’ Euganeo, il comune veneto diventato uno dei primi focolai di coronavirus d’Italia, come gesto simbolico di vicinanza. Nel discorso che ha rivolto agli studenti ha parlato del grande ruolo svolto dagli insegnanti durante i mesi di lockdown e dei limiti e delle opportunità della didattica a distanza. “Quello che sta per iniziare non sarà un anno scolastico come gli altri” ha detto Mattarella durante la cerimonia di inaugurazione dal titolo Tutti a Scuola che si è tenuta nel giardino della scuola primaria Guido Negri del comune in provincia di Padova. Proprio a Vo’ fu accertato il primo decesso in Italia per coronavirus. Nel suo intervento il presidente della Repubblica ha ricordato l’articolo 34 della Costituzione che definisce la scuola “aperta a tutti” quindi inclusiva e democratica. Ha anche ricordato il costo del lockdown, pagato soprattutto dalle categorie più fragili: “A subire le conseguenze più pesanti sono stati gli studenti con disabilità. Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo”. Il Capo dello Stato ha anche sottolineato che il “diritto allo studio deve andare di pari passo con il diritto alla salute” e si è rivolto ai ragazzi, richiamandoli alla responsabilità di ciascuno: “Occorre mantenere un adeguato livello di precauzione finché non cesserà la grande pericolosità del virus. Tutti siamo responsabili, e dobbiamo sentirci tali nei confronti degli altri”. A Vo’ Euganeo era presente anche la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che, parlando del particolare momento storico, ha pronunciato parole di incoraggiamento: “Ci saranno casi da gestire e possibili contagi, anzi ci sono già stati, ma non dobbiamo avere paura. Li affronteremo insieme“.
Tra dieci giorni la scuola riaprirà anche in Campania. Chiunque abbia figli in età scolare sa che i genitori, costretti ad impegni lavorativi, non esitano talvolta a mandare i propri figli a scuola con sintomi influenzali. Al momento, le scuole consigliano ai genitori di misurare la temperatura ai propri figli prima di uscire di casa, e di fornire le mascherine chirurgiche agli alunni sopra i sei anni d’età, dispositivi indispensabili per l’ingresso in aula. Ovviamente non sono soltanto i ragazzi a non dover andare a scuola in presenza di sintomi riconducibili al Covid, ma anche i professori. Con riguardo all’organizzazione scolastica, c’è chi andrà avanti con ingressi scaglionati, chi con i doppi turni e chi avrà metà degli alunni in classe e l’altra metà a casa, grazie alla didattica a distanza. Il governatore campano Vincenzo De Luca tentenna, dicendo di non essere certo che le scuole siano pronte a riaprire il 24 Settembre.
Intanto il premier Giuseppe Conte, con un videomessaggio postato Domenica 13 Settembre sui suoi canali social, ha fatto un appello ed un augurio agli studenti per l’inizio dell’anno scolastico, affinché rispettino le regole contro la diffusione del contagio. “Ci saranno difficoltà soprattutto all’inizio. La scuola sconta carenze aggravate dalla pandemia. Ma voi dovrete fare la vostra parte, rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e quella dei vostri cari. La scuola è il luogo che vi fa capire che la forza vera è quella che combatte ogni forma di sopruso e di ingiustizia, non quella che si nasconde nell’indifferenza o, peggio, sfocia nella violenza. Nella scuola si concentrano tutti i progetti di un futuro migliore. La scuola vi consente di rafforzare il vostro bagaglio di conoscenze, di esperienze, di coltivare i sogni che realizzerete quando sarete donne e uomini adulti. La scuola vi offre inoltre la possibilità di rafforzare la vostra coscienza critica, vi aiuta a comprendere che prima di ogni altra cosa viene il rispetto della persona, della sua dignità. Anche a prescindere dalle sue idee, dalle sue convinzioni. E’ per tutte queste ragioni che questo rientro in classe è davvero importante”. Conte ha poi rivolto un pensiero anche ai docenti: “Un saluto anche agli insegnanti. Avete fatto uno sforzo straordinario in questi mesi di lockdown, continuando a fare lezione con la didattica a distanza. Non era affatto facile eppure avete svolto un grandissimo lavoro, e per questo vi siamo grati”.