Dal 20 al 23 gennaio, sul palcoscenico del Teatro Bellini di Napoli, andrà in scena lo spettacolo “Tutto brucia”, una produzione Motus e Teatro di Roma – Teatro Nazionale con Kunstencentrum Vooruit vzw (BE)
Tutto Brucia è una riscrittura delle Troiane di Euripide – attraverso le parole di J.-P. Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, No Violet Bulawayo, Donna Haraway. Il lamento si propaga attraverso quel Mediterraneo nero che – allora come oggi – è scena di conquiste dell’Europa coloniale, di migrazioni e diaspore. Tra le rovine di uno spazio vuoto e stravolto, coperto da cenere e cadaveri dimostri marini, dove tutto è già accaduto, emerge la questione della vulnerabilità radicale. Il corpo rotto di Ecuba, la parola profetica di Cassandra, che vede oltre la fine, il grido spettrale di Polissena, l’invocazione ai morti di Andromaca, le violenze subite da Elena e infine il corpo più fragile e inerme, quello del bambino, Astianatte – danno voce ai soggetti più esposti e vulnerabili. E agli spettri che ci assediano.
Quali vite contano? Cosa rende una vita degna di lutto? È attraverso il dolore che le protagoniste nella scena tragica si trasformano materialmente –divengono altro da sé.
Le Troiane inizia con una fine. Ciò che resta, tra le rovine, sono gli spettri del passato che ancora agitano il presente. Il futuro è incerto, e pericoloso. Una tematica oggi fin troppo attuale: la pandemia, il disastro climatico, le migrazioni. L’incerto come unica certezza.
In scena questo week end al Bellini di Napoli. Per maggiori info clicca qui.