“A volte, per essere felici o almeno provare a esserlo, basta togliersi un po’ di polverosi strati di inutili fronzoli , maschere e lustrini e mostrarsi semplicemente per quello che si è.”
Vuole dire proprio questo Zero Glitter, il nuovo disco di Maru uscito ieri 23 novembre per Bravo Dischi: un album vibrante di energia, che con leggerezza ha il coraggio di gridare al mondo l’importanza di accettarsi e lasciarsi accettare. Anticipato dal singolo Giorgia e prodotto da Fabio Grande (Colombre, Joe Victor, Mai Stato Altrove), Zero Glitter rispecchia senza veli l’anima di Maru: fiabesca e lieve ma al tempo stesso forte e determinata. Un album frutto di anni di incessante lavoro sui testi, di idee che frullano per la testa e che hanno trovato finalmente la forma perfetta di precipitare su carta e corda. Ho cominciato a scrivere di alcune cose perché non riuscivo a esprimerle in altro modo, racconta Maru. E’ stato tutto molto naturale, per me. Fin da piccola sono cresciuta in mezzo alla musica, mio padre suonava, avevo strumenti musicali al posto dei giocattoli.
Ora Maru, al secolo Maria Barucco, è cresciuta, i semi piantati nella sua infanzia sono fioriti e i frutti di anni di amore per la musica sono pronti per essere colti: otto tracce tutte scritte di suo pugno e strappate dalla sua storia personale, affrontate con quella leggerezza e ironia che la contraddistingue. Un nuovo corso e una nuova maturità che le spalancano le porte del mondo adulto dell’indie pop italiano, un ambiente che del resto, Maru, nonostante la giovanissima età, frequenta già da un po’, dividendo il palco con artisti del calibro di Motta, Canova, Colapesce, Ex-Otago e tanti altri. Dal punto di vista musicale, “Zero Glitter” nasce voce e ukulele, strumento da sempre punto di riferimento di Maru, oppure voce e chitarra (nel caso di “Ordine” e “Lunedì è mattina”). Un mondo delicato e intimo che, grazie al prezioso aiuto di Fabio Grande, il primo entusiasta fan della cantautrice, in una decina di giorni chiusi in sala registrazione, si è trasformato in un universo più elaborato e complesso, dove lo strumento hawaiano non è protagonista assoluto ma regala un tocco di solarità a una composizione musicale più ampia in cui sono presenti i sintetizzatori, le tastiere e la batteria suonata da Francesco Aprili.
Ogni brano riflette un piccolo ma importante tassello della sua vita, presentando un universo dalle più varie sfumature di colore, a 360 gradi.
Prodotto, registrato e mixato da: Fabio Grande presso Sala Tre
Registrazioni addizionali di: Pietro Paroletti
Suonato da: Maru (chitarra, ukulele, cori), Francesco Aprili (batteria), Fabio Grande (chitarra, synth)
Master: Giovanni Versari
Un ringraziamento particolare ad Antica Ukuleleria
Foto copertina: Sara Pellegrino
Sponsor: Gruccialterna Atelier
Grafica: Eleonora Danese