Il Rione Luzzatti è un rione di Napoli, si trova nella zona sud di Poggioreale, ai confini con il Centro Direzionale e la zona industriale, lungo la ferrovia che porta verso la stazione di Napoli Centrale.
Costruito dal 1914 al 1925, era molto conosciuto quando il Napoli giocava, negli anni 30, le sue partite interne allo stadio Ascarelli. Nel 1940 inizia il conflitto mondiale, il rione Luzzatti che è adiacente all’area industriale diviene un bersaglio continuo delle incursioni aeree degli alleati.
Il 15 e 17 luglio del 1943, un bombardamento a tappeto effettuato sull’area industriale di Napoli ridussero l’intera zona ad un cumulo di macerie.
Alla fine della guerra il rione Luzzatti era completamente disabitato, l’area fu requisita dalle forze d’occupazione ed utilizzata per la raccolta delle macerie.
Sarà il Piano Marshall a giocare un ruolo chiave per la ricostruzione del rione. Furono edificati nuovi palazzi, soprattutto nell’area in cui una volta c’era lo stadio. Per questo, il rione assumerà anche la denominazione Luzzatti-Ascarelli. La scuola fu ricostruita per intero e intitolata “Quattro Giornate”, proprio per ricordare l’evento che liberò la città di Napoli dall’oppressione nazifascista.
Il rione Luzzatti oggi, è zona di confine. Ci vivono circa 6000 persone in 42mila metri quadri. Entrando nel rione, la percezione del concetto di emergenza è immediata.
Nel corso degli anni, la presenza radicata dei clan della Camorra, lo spaccio di droga e lo storico giro di prostituzione appena fuori dal rione, hanno relegato il rione a quello stato di “vita negletta” già denunciata dagli editoriali del professor Collina, negli anni ’50. Molti degli abitanti – gente perbene – che ci vivono, sono consapevoli che il fenomeno Elena Ferrante non durerà per sempre.
Il murales di Lila e Lenù sono lì, a guardare il rione dall’ingresso della Biblioteca.
“Se non c’è amore, non solo inaridisce la vita delle persone, ma anche quelle della città”.(tratto dal libro L’amica geniale)