Possiamo dire che, nell’ultimo periodo, siamo praticamente abituati a tutto, anche se non dovremmo abituarci mai. Tra gente che scende in piazza, agitando il crocefisso come clava contro le minoranze, ed altra gente che si autoproclama a difesa del presepe, mentre con la bava alla bocca pronunzia esternazioni di odio tremende – principalmente contro gli stranieri, colpevoli, secondo loro, di voler cancellare le nostre tradizioni – il clima che si respira non è propriamente dei più pacifici o, se vogliamo, evangelici.
Tuttavia, il fatto che qualcuno nel mondo abbia pensato ad un videogioco dove Gesù imbraccia addirittura un fucile per sparare a delle persone, nella specie a gay e femministe, ci sembra un “tantinello” più esagerato del solito. Abbiamo appreso, infatti, dell’esistenza di un gioco virtuale dal titolo Jesus Strikes Back, Judgment Day, in cui l’utente può indossare non solo i panni del Messia, ma anche quelli di Adolf Hitler, Benito Mussolini, Vladimir Putin per guadagnare punti, uccidendo persone appartenenti alla comunità LGBT. In tanti hanno parlato di una “goliardata”, ma essa è decisamente di cattivo gusto e ambigua e, a ben guardare, dovrebbe offendere innanzitutto i credenti. È inaccettabile che l’immagine di Cristo possa essere usata in un modo così becero, così come, su altro piano di analisi, in teoria, dovrebbe essere intollerabile anche la sua strumentalizzazione che, spesso, viene operata al fine di dividere le persone e metterle le une contro alle altre. Si badi, questo non è un ragionamento da “zecca rossa” o da “buonista” – coma una certa politica sicuramente bollerebbe – ma è un pensiero che semplicemente prova a tener conto dei precetti del Vangelo, i quali, come tutti sappiamo, si basano su valori come fratellanza, accoglienza e pace.
Ritornando alla questione del videogame, bisogna specificare che non è la prima volta che ci si imbatte in questa tipologia di iniziativa. Famoso è Angry Goy II, che ha fatto discutere moltissimo negli Stati Uniti. Esso è stato progettato da un suprematista bianco e come scopo prevede il salvataggio di Donald Trump, eliminando omosessuali, ebrei, varie minoranze e giornalisti d’opposizione. Ma già nel 2015 alcune testate giornalistiche si erano concentrate su un gioco molto simile a quelli sopra menzionati. Il titolo era Kill the Faggot (faggot o fag è un termine molto, molto dispregiativo) e la descrizione che era presente sulla piattaforma Steam Greenlight – da dove poi è stato cancellato – era da far accapponare la pelle: “Odi gli omosessuali? Vuoi liberare la tua frustrazione prendendotela con la comunità LGBT? Bene, ora è arrivata la tua occasione. Uccidi gay e transgender, evitando di assassinare le persone rette”.
Ebbene, ancora una volta, a quanto pare, il mondo del web e del digitale sta dimostrando quanta idiozia sia capace di contenere dentro di sé. Questa notizia, dipoi, cade pure a fagiolo in questo periodo natalizio, durante il quale, si dice, che dovremmo essere tutti più buoni, ma basta avere un accesso ad Internet, specchio della realtà, per comprendere, in maniera ancor più evidente, che la bontà e la comprensione dell’altro da sé sono una chimera, pure a Natale.