Il ritorno della “Zona Mazzarri”: il Napoli va sotto, soffre, rimedia e vince all’ultimo secondo il derby con la Salernitana, cogliendo in pieno recupero un successo che ha ricordato quelli più celebri ottenuti dal tecnico di San Vincenzo nella sua prima avventura partenopea.
Chi si aspettava una proVa brillante dopo la pessima prestazione di Torino è rimasto deluso, e probabilmente, viste le tante assenze e il momento così delicato, le tantissime difficoltà trovate dagli azzurri erano prevedibili.
Fatto sta che nel primo tempo i Campioni d’Italia hanno prodotto poco o nulla, facendo viaggiare il pallone a ritmi lentissimi e cozzando contro il muro di una Salernitana ben messa in campo.
L’eurogol di Candreva a metà primo tempo ha peggiorato le cose, mandando nel panico la squadra e nello sconforto i 40mila tifosi accorsi comunque al “Maradona”: ci ha pensato però il Cholito Simeone a far scoccare la scintilla nel recupero del primo tempo, avventandosi su un pallone destinato al rinvio di Fazio e inducendo l’ex Roma al fallo da rigore, concesso al VAR da Marinelli e trasformato con freddezza da Politano.
Il Napoli però non ha trovato energie dal pareggio raggiunto, e nella ripresa ha continuato a faticare, probabilmente anche penalizzato dalle scelte di Mazzarri, che inserendo Raspadori per Gaetano non solo non ha creato maggiori pericoli ai granata, ma ha tolto efficacia alle manovre di centrocampo, dove Lobotka e Cajuste sono rimasti soli a lottare con gli avversari.
L’inserimento di Zerbin e la riesumazione di Demme in luogo di Politano e Cajuste sembrava l’epitaffio sulle speranze di vittoria, e si sono invece rivelate mosse tanto disperate quanto vincenti: l’esterno ex Frosinone si è procurato, al 96′, una punizione preziosa, sui cui sviluppi il centrocampista tedesco ha imbeccato, di testa, Rrahmani, lestissimo a girarsi, battere Ochoa e correre sotto la curva B per festeggiare un successo ormai insperato.
In attesa di tempi migliori, il Napoli può comunque sorridere per aver accorciato le distanze dalla zona Champions in virtù del pareggio interno della Fiorentina, e concentrarsi sulla Supercoppa, dove oggi (ore 20 italiane) sfiderà proprio i viola nella semifinale di un torneo che, in barba a tutte le sacrosante discussioni sui diritti civili, si gioca in quella Arabia Saudita cui anche il nostro calcio si è svenduto in nome dei petroldollari.
L’emergenza per Mazzarri continua, soprattutto a centrocampo: sia Cajuste, vittima di un crampo al flessore con la Salernitana, che il “salvatore della patria” Demme dovrebbero restare fuori per problemi muscolari, e bisognerà quindi sperare nel recupero di uno Zielinski apparso ultimamente abbastanza fuori dal progetto, visto che il rinnovo del suo contratto in scadenza appare un’ipotesi ormai tramontata.
In difesa e in attacco non dovrebbero esserci novità rispetto al derby, con Mazzocchi, Raspadori e Zerbin (oltre all’oggetto misterioso Lindstrom) che dovrebbero trovare spazio a gara in corso.
Il Napoli si gioca per la quinta volta nella sua storia la Supercoppa, che quest’anno propone una formula rinnovata con due semifinali in cui, oltre ai Campioni d’Italia e ai vincitori della Coppa Italia (la strafavorita Inter di Simone Inzaghi) partecipano anche la squadra arrivata seconda in campionato e la finalista del secondo trofeo nazionale, ovvero Lazio e, appunto, Fiorentina.
Gli azzurri affronteranno per la prima volta in questo torneo una squadra diversa dalla Juventus, unico avversario incontrato nei 4 precedenti (2 vittorie, di cui una ai rigori, e due sconfitte).
La Fiorentina di Italiano è un’autentica bestia nera per il Napoli negli ultimi anni, visto che nelle ultime 3 stagioni i viola hanno battuto i partenopei 3 volte su 6, e curiosamente sempre al “Maradona”.
Oltre all’1-3 dell’8 Ottobre 2023, dopo il quale la panchina di Garcia ha iniziato a scricchiolare paurosamente, particolarmente doloroso fu il 2-3 del 10 Aprile 2022 che distrusse le speranze di scudetto del primo Napoli di Spalletti, tra l’altro battuto anche in Coppa Italia il 13 Gennaio dello stesso anno con un pesantissimo 2-5 maturato ai supplementari dopo il 2-2 dei 90′ regolamentari.
La vittoria più recente degli azzurri è l’1-0 firmato da Osimhen su rigore il 7 Maggio 2023, ovvero la prima uscita da Campioni d’Italia: sono passati appena 7 mesi, ma sembra trascorsa un’era geologica da quei giorni di festa ed allegria.
La speranza è che, anche grazie al rocambolesco successo nel derby, il Napoli ritrovi l’entusiasmo necessario per impreziosire la bacheca con un nuovo trofeo, e guardare al girone di ritorno con rinnovato ottimismo.