Bella Brava Intelligente tre aggettivi in un unica donna: Cristiana Barone un nome ed un volto noti a tanti, giornalista impegnata sull’informazione su Napoli cercando di rendere questa città un posto migliore in cui poter vivere.
Cosa pensa del giornalismo di oggi?
Potrei rispondere con una frase fatta:non ci sono più i giornalisti di una volta e ahimè è l’amara verità. Tranne alcuni della vecchia guardia che amano ancora questa professione, posso affermare che siamo circondati da chi scrive approssimativamente, da chi non si informa prima di scrivere determinate cose, da chi va avanti con delle fake news, per non parlare delle trasmissioni che fanno in tv, quelle sensazionalistiche.
Lei oltre ad essere una giornalista è una bravissima Ancorwoman, scrittrice,Vittimologa grafologa, docente universitaria, come riesce a fare tutte queste cose?
Possono sembrare tante cose, ma sono legate tra di loro con un filo conduttore. Ai ragazzi del Suor Orsola Benincasa iscritti a scienze della comunicazione, insegno le tecniche giornalistiche di investigazione. A loro sottopongo casi reali, casi che posso sottoporre grazie all’aiuto delle forze di polizia e dalla procura. Si inizia sempre con delle domande: chi è la vittima, perché è stata uccisa, a chi è collegato. Insomma si parte da come si fa un’indagine, come deve essere presentata la notizia, e qui apro e chiudo parentesi, la prima cosa che dico a tutti è “Ricordatevi che quando scrivete, chi vi legge non sono solo i semplici lettori ma anche la famiglia del presunto killer” quindi questo aspetto non va mai perso di vista, non bisogna mai perdere di vista il rispetto.
Troppo facile quando uccidono un camorrista dire uno di meno, non è così. Noi abbiamo un etica da rispettare. Tornando alla domanda che mi ha fatto prima sulle Fake News dico sempre ai miei ragazzi di non perdere mai di vista la reltà, prendere una notizia, manipolarla ingigantirla o scrivere un titolo d’effetto che poco ha a che vedere con la notizia stessa non fa di loro un giornalista. Il giornalista ha un’etica da rispettare, è vero che la libertà di informazione è un diritto, ma molti si dimenticano che ci sono dei limiti, limiti che esistono sul protocollo d’intesa firmato dai giornalisi ma che molti si dimenticano di rispettare.
Che ne pensa delle notizie che diventano virali spesso a scapito di ragazzi?
Il problema è l’ingestibilità della notizia stessa sulla rete. Per esempio io apro un blog scrivo determinate cose e metto alcune foto.Una di queste foto mi ritrae in una certa posa e diventa virale. Con una richiesta alla polizia postale questa foto viene tolta dal server, ma se un tizio qualsiasi ha salvato quella foto e la rimette in rete, inizierà a circolare di nuovo. Non c’è controllo, come non c’è controllo per i giochi, non ci dimentichiamo dei danni che ha fatto Blu Hale che in poco meno di un anno ha fatto quasi 160 vittime tra gli adolescenti.
Lei è anche grafologa e vittimologa specializzazioni molto paticolari ce ne vuole parlare?
Ho preso un master in criminologia e da li mi specializzo in vittimologia perché facendo il giornalismo sociale mi viene più naturale raccogliere la denuncia di una donna maltrattata che quella di un bambino. Ovviamente con tutti gli accorgimenti del caso sempre coadiuvata dalle forze dell’ordine, poi da questo passo ad una mia curiosità personale,la grafologia. Avendo studiato i serial killer e quindi le loro scritture mi sono appassionata. La grafologia è una scienza che mi ha sempre affascinato,vede molti possono riuscire a mentire con le parole o con l’espressione del volto,ma sulla grafia non si può mentire,da la fotografia dell’anima ed è come un impronta digitale.
Si è anche candidata nelle passate elezioni, pensa di ricandidarsi?
No, nella maniera più assoluta!
Cosa sogna per questa città e specialmente per i napoletani?
Penso di sognare un po’ quello che sognano tutti,una Napoli più a misura d’uomo, più vivibile e che possa dare ai nostri giovani tante opportunità di lavoro .