Un pò di storia videoludica e non…
Quello dei musou è un genere, o meglio un sottogenere particolare molto amato dai giocatori asiatici nonostante in decine e decine di versioni e spin off il team di sviluppo non ha mai manifestato la benché minima volontà di rinnovarsi. Il Musou è un genere creato e sviluppato quasi esclusivamente da Omega Force per Koei Tecmo, nel corso degli anni, la saga nata in sordina sulla prima Playstation nel 1997, ha anche diversi “episodi” a tema anime. Trai tanti ricordiamo quelli dedicati a One Piece, Hokuto No Ken (Ken il guerriero in Italia n.d.r.) , Berserk, Gundam e Arslan. Ma non è tutto: altre volte Koei Tecmo ha effettuato vere e proprie “irruzioni” in mondi di giochi creati da altre software house; basta ricordare i vari musou dedicati agli universi di Dragon Quest di SquareEnix, Zelda e Fire Emblem di Nintendo o Persona di Atlus. C’è anche un titolo auto celebrativo chiamato Warriors All-Stars, crossover tra diversi franchise Koei Tecmo tra cui Ninja Gaiden, Dead or Alive, Toukiden e Atelier.
I titoli di punta di questo genere sono però sempre stati Dynasty Warriors/Sangoku Musou, saga videoludica ispirata al periodo dei Tre Regni della Cina che si concluse con la riunificazione del Paese nel 280 d.c. e Samurai Warriors/Sengoku Musou che descrive la guerra nel Giappone feudale contro Oda Nobunaga. Una curiosità: il nome giapponese delle due serie sembra essere praticamente lo stesso ma ha un significato profondamente diverso. In lingua giapponese Sangoku significa letteralmente “Tre Regni” mentre la parola Sengoku si riferisce al “Sengoku Jidai”, il periodo degli “Stati combattenti”, un lasso di tempo che va dal dal 1467 al 1603 dove il Giappone era diviso in tanti piccoli feudi costantemente in guerra tra loro. Infine c’è Warriors Orochi, un crossover delle due saghe in cui sono stati aggiunti diversi personaggi provenienti da tradizioni e culture diverse come quella norrena ed ellenica.
Una storia piuttosto lunga e complessa
Ovviamente un gioco che include una così grande varietà di personaggi deve per forza di cose avere una trama creativa: il Re dei Serpenti, una creatura malvagia appartenente al folclore nipponico, crea una spaccatura nel spazio temporale per fare scontrare i combattenti più valorosi dei vari periodi storici e stabilire quale sia la fazione più forte. Nonostante lo smarrimento iniziale i guerrieri dei Tre Regni e del periodo Sengoku decidono di allearsi per rivoltarsi contro Orochi per porre fine a questo paradosso temporale e tornare nel proprio mondo. Un’ espediente narrativo che ha permesso agli sviluppatori la creazione di una decina di titoli, tra serie principale e versioni “rivedute e corrette”.
La trama degli ultimi 2 capitoli ruota attorno al dio dell’Olimpo di Zeus, che vuole, a sua volta, volta unire i due mondi per sperimentare l’incredibile potere dei bracciali Ouroboros, creati dai capelli di Medusa e in grado di offrire poteri divini. Gli eroi, grazie all’aiuto di Perseo, dovranno fronteggiare Nobunaga Oda, entrato in possesso di uno dei bracciali magici. Si tratta di una storia bizzarra e ricca di stravaganti colpi di scena, ma non è il punto forte del gioco: la trama è solo pretesto per lanciare il giocatore sul campo di battaglia dove combatterà migliaia di nemici con tecniche spettacolari e magie sempre più potenti.
Perchè Ultimate?
Abbiamo recensito poco meno di due anni fa Warriors Orochi 4, l’edizione Ultimate che può essere acquistata in versione stand alone (comprendete il gioco base) o come upgrade qualora fossimo già .in possesso di Warriors Orochi 4. La prima cosa positiva è che questa versione include tutti i DLC usciti più alcuni personaggi extra:
- Gaia; la personificazione della Terra
- Ade; il dio greco della morte
- Perseo; il semidio greco figlio di Zeus
- Yang Jian; mistico cinese
In aggiunta c’ è da segnalare il ritorno di Giovanna D’Arco da Bladestorm, Ryo Hayabusa da Ninja Gaiden e Dead Or Alive e Achille da Warriors: Legends of Troy.
L’edizione Ultimate di Warriors Orochi 4 include la campagna principale del gioco, un capitolo extra con un finale alternativo e diverse nuove modalità:
- Battle Arena che consente di misurarsi con avversari online per la conquista di punti di interesse sulla mappa di gioco
- La Challenge Mode che chiede al giocatore di completare determinati obiettivi avvalendosi solo delle unità, degli eroi e degli equipaggiamenti indicati dal gioco
- L’ Infinity Mode una modalità dove dovremo sbloccare nuovamente tutti gli eroi, livellarli, equipaggiarli per affrontare le 12 torri (sfide .nd.r.) preparate da Zeus.
Tecnicamente Parlando
Dal punto di vista tecnico, invece, le novità sono praticamente assenti. Si tratta dello stesso gioco visto nel 2018. Il design dei personaggi è buono, così come le armi e abilità speciali ma, come gli tutti i musou, c’è una ripetitività fisiologica di fondo. Considerando l’enorme quantità di nemici sullo schermo il gioco possiede un buon frame rate anche se bisogna segnalare che le ambientazioni sono piuttosto spoglie. Il doppiaggio giapponese è eccellente e trasmette la sensazione di partecipare a qualcosa di “epico”, stessa cosa dicasi per le ottime musiche di accompagnamento.
Concludendo
Warriors Orochi 4 Ultimate è esattamente quello che ci si aspettava dall’edizione definitiva del quarto capitolo di questa saga: battaglie coreografiche, centinaia di nemici su schermo, 177 personaggi da impersonare ognuno dotato di armi e tecniche uniche; decine di missioni principali e secondarie da affrontare, modalità extra ed una trama decisamente fuori dal comune. La fase ruolistica in questo gioco però, a differenza di altri capitoli della saga è piuttosto sottotono, ma si tratta di un problema piuttosto marginale dato che Warriors Orochi 4 Ultimate rimane un acquisto obbligatorio per i fan dell’infinita saga di Omega-Force e Koei Tecmo. L’ ultima considerazione va fatta sul prezzo, davvero eccessivo per un upgrade di un gioco di due anni fa.
Pro
- Tantissimi personaggi
- Divertentissimo
- Estremamente longevo…
Contro
- …ma estremamente ripetitivo
- Scenari scialbi
- I contenuti non giustificano il prezzo