Finalmente SuperMilik!! Il polacco, al centro di qualche aspra e ingiusta critica, estrae dal cilindro il colpo del ko per l’Atalanta in una gara dura, a tratti bruttina, ma che il Napoli ha saputo vincere con le nuove armi di cui dispone: la capacità di sapersi difendere nei momenti di difficoltà.
Gioca la squadra che si può considerare titolare, quella di Champions per intendersi: e dopo un minuto partenopei già avanti. Il gol è di Fabian Ruiz che appoggia in rete un contropiede magistralmente condotto da Insigne. La gara è dura e combattuta, i padroni di casa si appoggiano molto sull’ex di turno, Duvan Zapata, che gioca una grande gara e mette in difficoltà, anche sul piano fisico, Albiol e Maksimovic. Per tutto il primo tempo è l’Atalanta che prova a fare la partita, me le occasioni per il raddoppio sono tutte di marca napoletana. Prima è Fabian che manca il raddoppio passando la palla al portiere atalantino al termine di un’altra azione di contropiede orchestrata da Insigne; poi è lo stesso Insigne che prima colpisce il palo (successivo, inesistente, off-side chiamato dall’arbitro Giacomelli, comunque autore di una buona direzione di gara) e poi, con un pallonetto, mette fuori di poco dopo aver scavalcato Berisha in uscita.
Nella ripresa i padroni di casa partono a spron battuto e agguantano il meritato pari dopo meno di un terzo di tempo: Duvan Zapata approfitta dell’errore (uno dei pochi) della difesa azzurra per battere Ospina da pochi metri. Il gol dovrebbe galvanizzare la Dea e invece risveglia il Napoli: niente di trascendentale, sia chiaro, ma la sensazione che, con i padroni di casa stanchi i ragazzi di Ancelotti possano piazzare il colpo buono. Doppio cambio per Ancelotti che toglie Ruiz (stanchissimo anche per l’enorme lavoro in fase difensiva a coadiuvare l’ottimo Mario Rui) e mette Zielinski (ancora lontano dalla sua condizione psicofisica migliore) e cambia Maksimovic con Hysaj. Gli attaccanti azzurri, però, paiono molto imprecisi, anche per la vena così così di Hamsik e Allan (che, comunque, cresce con il passare dei minuti). A dieci dalla fine la panchina azzurra sforna Milik, l’uomo della provvidenza realizza un gran gol controllando di esterno l’assist di Rui e battendo Berisha in mezza girata. I cinque restanti minuti e i quattro di recupero non bastano all’Atalanta ed è anzi il Napoli a sfiorare il tris con Insigne.
Finisce due a uno: vittoria sofferta su un campo difficile (Spalletti docet), il modo migliore per prepararsi al Frosinone e, soprattutto, alla sfida totale ad Anfield contro Klopp e compagnia.