La musica è arte, volente o nolente ci accompagna per tutta la vita: le dolci ninne nanne da neonati, le filastrocche da bambini, la cultura dei vari generi che scegliamo crescendo, i concerti sudati e senza più voce alla fine, la marcia nuziale, le ore in macchina sono meno pesanti con lei, persino la morte è a suon di musica con la marcia funebre. Impossibile immaginare un mondo senza i suoi suoni, qualsiasi cosa è accompagnata dalla musica. In primis la si ascolta con le orecchie, dopo la si sente nel corpo, ma si può anche leggere non solo sotto forma di spartito, ma anche tra le pagine dei tanti libri dove in maniera un po’ nascosta ci accompagna nella storia con un leggero sottofondo o un fragoroso concerto. Questa una mia modesta scelta di libri dove Lei fa da protagonista.
Alta fedeltà di Nick Hornby
Rob dirige uno scalcinato negozio di dischi, è stato piantato per l’ennesima volta dalla fidanzata di turno e la sua vita è a dir poco disastrosa. Decide di stilare delle classifiche su: 1) le sue cinque peggiori fregature ricevute dalle donne; 2)le cinque migliori canzoni in assoluto; 3) i cinque migliori film; 4) i cinque migliori libri. Racconta come gli eventi restano impigliati nella sua memoria grazie ad un sottofondo di canzoni che fa da colonna sonora alle sue giornate, proprio non riesce a fare a meno delle hit, è come se dessero un senso a tutto dandogli stabilità. Rob, riesce a cogliere le sfumature del tempo che passa e delle emozioni che gli piombano addosso, solo attraverso la musica.
Norwegian blues di Levi Henriksen
La storia di Jim, discografico deluso da come il mondo della musica stia affondando nel fango, si ritrova ubriaco in una chiesa rimanendo colpito da una canto meraviglioso. Le voci udite hanno un’anima ed un corpo, anzi tre: si tratta di fratelli ottantenni un tempo famosi per i loro spirituals negli anni ’60. Il protagonista ha qualcosa in cui credere prendendo come una missione il riportare alla ribalta le tre voci melodiose. Ci si addentra nelle vite di quegli uomini, nel loro passato da star, i grandi nomi della musica dell’ultimo secolo vengono a galla arrivando alla conclusione di quanto sia facile la rinuncia al successo in nome della felicità.
Slumberland di Paul Beatty
Dj Darky è a Berlino ed ha un unico obiettivo: scovare Schwa, mitologico musicista jazz per fargli suonare il suo pezzo perfetto. Si vive una nuova città, il muro sta per cadere, il suo cuore pulsa a ritmo di musica, quella musica vera che si ascolta solo in locali caldi e fumosi, si apre a nuove sonorità, a nuovi gusti, ci si addentra in territori ancora vergini. La storia è veloce ed accattivante come un giro di basso, le tematiche abbracciano anche la politica e le diffidenze tra gli individui lasciando solchi di incomunicabilità dove la musica è forse l’unico vero elemento di congiunzione tra le due Berlino ed i suoi abitanti.
Questa notte mi ha aperto gli occhi di Jonathan Coe
La caratteristica principale di questo romanzo è che ogni capitolo si apre con una citazione tratta dalle canzoni di Morrissey durante la sua carriera con gli Smiths. William è testimone di un omicidio, lui è uno che vive di indecisioni sia nelle sue relazioni con gli altri che soprattutto con se stesso. A lui basterebbe fare buona musica, ma viene sempre sabotato da qualcuno o qualcosa, viene descritto come un personaggio a cui riesce bene perdere gli autobus, essere ignorato dai camerieri, dire sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato. Solo la caccia agli assassini (secondo lui si tratta di due nani) lo aiuterà ad aprire gli occhi sulla sua vita ripensando alle scelte fatte.
La sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj
Durante un viaggio in treno, si accende una discussione sul matrimonio ed il tradimento. Pozdnyšev, il protagonista, riesce a confessare il suo più grande segreto. Dopo aver presentato alla moglie un musicista inizia a sospettare una relazione tra questi, avendone la certezza quando una sera i due eseguono la famosa sonata di Beethoven. Il sospetto diventerà conferma al ritorno di un suo viaggio quando li sorprenderà a tavola insieme e spinto dalla gelosia pugnalerà la moglie.
Novecento di Alessandro Baricco
La storia del pianista mai sceso dalla nave che portava gli emigranti in America dove era nato, abbandonato ed adottato. Anche senza mai metterci piede, della terra sa più di chiunque altro proprio perché, non avendola mai vista, non si lascia toccare dalla superficialità che accomuna molte persone. Avrebbe voluto sbarcare a New York ma al terzo scalino non vide quello che voleva: la terra era troppo grande, non poteva scegliere uno spazio dove poter vivere, così tornò indietro. Un monologo dal finale devastante e commovente.