L’elenco degli artisti che hanno dato lustro alla città di Napoli è, praticamente, infinito. All’ombra del Vesuvio, sono venute al mondo personalità celeberi che, in un campo o nell’altro, dalla musica al teatro e al cinema, hanno eccelso e si sono distinte. Tra i tanti figli illustri, oggi, nel giorno della sua nascita, ci sembra doveroso ricordare un attore che da ben nove anni, purtroppo, è venuto a mancare. Ci stiamo riferendo a Vincenzo, detto Enzo, Cannavale, al quale, inevitabilmente, va il nostro più sentito omaggio. Egli, come si diceva, nacque, precisamente a Castellammare di Stabia, proprio il 5 aprile del 1928.
A scoprirlo, in qualità di attore, fu Eduardo De Filippo in persona e, così, Cannavale passò dal lavoro agli uffici dell’Ospedale Militare di Napoli alle tavole del palcoscenico. La scuola eduardiana, unita al suo smisurato talento, fecero di lui un artista assai versatile, lungo una carriera durata ben quarant’anni. Tutti noi lo conosciamo per la sua vivacisima vena comica e per il suo essere un caratterista eccezionale, ma egli seppe distinguersi pure in ruoli più impegnati. Accanto a Eduardo De Filippo e a Aldo Giuffrè, Enzo Cannavale recitò in commedie di successo quali Fortunato…!, Miseria e Nobiltà, la Festa di Montevergine.
A partire dagli anni Sessanta, l’attore si dedicò parecchio al mondo del cinema, recitando in decine di pellicole che hanno fatto la storia. Vittorio Carpioli lo inserì in Leoni al sole; Nanni Loy, invece, lo volle per Le quattro giornate di Napoli, Amici Miei Atto III e Pacco, doppiopacco e contropaccotto. Cannavale, poi, fu chiamato da Dino Risi per Operazione San Gennaro; da Francesco Rosi per C’era una volta e da Pietro Germi per Alfredo, Alfredo. In aggiunta, Nino Manfredi lo scritturò in Per grazia ricevuta e Massimo Troisi in Le vie del Signore sono infinite.
La sua poliedricità e la sua bravura gli consentirono di prendere parte sia a film leggeri ed esilaranti, come quelli accanto a Bombolo (nome d’arte che rese famoso Franco Lechner) o a Ciccio&Franco, sia a capolavori internazionali, come Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero nel 1990. Grande notorietà e apprezzamento da parte del pubblico gli derivarono pure per la sua presenza nella serie di Steno, Piedone lo sbirro, con Bud Spencer.
Nel 1988 gli venne riconosciuto il Nastro d’argento come migliore attore non protagonista in 32 dicembre di Luciano De Crescenzo e nel 1991 ottenne una candidatura ai David di Donatello come migliore attore non protagonista in La casa del sorriso di Marco Ferreri.
Il suo ultimo film, prima di morire, fu I mostri oggi di Enrico Oldoini, del 2009, mentre la sua ultima apparizione, in assoluto, fu nella serie tv I delitti del cuoco, con Bud Spencer, andata in onda nella primavera del 2010. Non dimentichiamo, infatti, che, durante la sua lunga carriera, l’attore lavorò molto pure per la televisione, offrendo sempre contributi di alta qualità.
Enzo Cannavale non ebbe mai un ruolo da protagonista in una pellicola, né in uno spettacolo teatrale, ciononostante è stato, senza ombra di dubbio, uno dei massimi esponenti del teatro partenopeo, in primis, e del cinema italiano.