“Dal momento che alla donna è stata riconosciuta nel campo politico la piena eguaglianza col diritto di voto attivo e passivo, ne consegue che la donna stessa dovrà essere emancipata dalle condizioni di arretratezza e di inferiorità in tutti campi della vita sociale, e restituita ad una posizione giuridica tale da non menomare la sua personalità e la sua dignità di donna e di cittadina.”
Il 20 giugno del 1979, Nilde Iotti fu la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati,
Ella nacque a Reggio Emilia nel 1920; suo padre era deviatore ferroviario, socialista e attivo nell’ambito del sindacalismo. La giovane studiò Lettere e Filosofia e, per un periodo, fece l’insegnante. Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, Nilde Iotti entrò a far parte della Resistenza partigiana, dando il suo contributo ai Gruppi di Difesa della Donna e per l’Assistenza ai Combattenti per la Libertà, istituiti a Milano e a Torino su iniziativa del Partito Comunista. Dopo il 25 aprile, l’emiliana divenne segretaria della sede di Reggio Emilia dell’associazione UDI (Unione Donne in Italia), la quale lottò per alcune delle più importanti conquiste femministe, prima fra tutti, il voto alle donne. Nel 1946, poi, ella fu eletta in Consiglio Comunale nelle liste del Partito Comunista Italiano, ma, cosa molto più importante, fu la sua elezione all’Assemblea Costituente, all’interno della quale contribuì alla stesura della Carta Costituzionale. Nel 1948, poi, Nilde Iotti venne eletta alla Camera dei Deputati nelle liste del Partito Comunista Italiano e venne riconfermata nelle successive legislature. Nel 1979, infine, arrivò l’apice della sua carriera politica con l’elezione alla presidenza della Camera dei Deputati; carica che detenne per quasi 13 anni durante tre legislature, dal 20 giugno 1979 al 22 aprile 1992, che rappresenta il più lungo mandato come presidente della Camera dall’istituzione della Repubblica.
Come sappiamo, la celebre politica italiana visse una storia d’amore con Palmiro Togliatti, che era sposato e padre di un figlio, e ciò non mancò di alimentare un certo chiacchiericcio, alquanto cattivo, nell’Italia dell’epoca. In questo amore, reso pubblico nel 1948, a seguito dell’attentato al Segretario del Partito Comunista Italiano, ci fu l’adozione di Marisa Malagoli, una bambina rimasta orfana del padre operaio a causa di un intervento della Celere nel corso di una manifestazione di piazza.
Tra le tante attività e iniziative politiche di notevole rilevanza, ella fu tra le prime firmatarie, nel 1955, di una legge per l’introduzione di un’assicurazione per le tantissime casalinghe. “Se dovessimo considerare la mole di lavoro compiuto dalle casalinghe nel complesso della loro vita, ci troveremmo di fronte a cifre di ore lavorative superiori a quelle delle donne occupate nelle fabbriche e nei campi.” Queste le sue parole a tal proposito. Nel 1997, la Iotti, in aggiunta, fu eletta Presidente del Consiglio d’Europa, occupandosi della difesa dei diritti umani e della promozione della democrazia. Due anni più tardi, a causa di seri problemi di salute, la ex presidente della Camera rassegnò le dimissioni dai banchi di Montecitorio e, il 4 dicembre 1999, fu colta da un arresto cardiaco. Dopo un funerale laico di Stato, Nilde Iotti venne sepolta presso il Cimitero del Verano.