La grandezza di Napoli non è solo dovuta alle sue bellezze storico-artistiche e paesaggistiche, conosciute in tutto il mondo; la grandezza, nonché l’originalità assoluta, della città partenopea è dovuta pure ad un aspetto, per così dire, prettamente antropologico, a quella “fauna umana”, unica nel suo genere, che si articola tra le sue mura. Il riferimento va a tutta quella serie di personaggi straordinari che caratterizzano le sue vie e che sono portatori di culture e tradizioni dal sapore quasi millenario. Pare, infatti, che quelle donne e quegli uomini stiano lì da sempre. Una di questi era sicuramente la signora Carmela, storica acquaiaola di via dei Tribunali, la quale è venuta a mancare lo scorso 24 giugno. La donna, con più di 80 anni, dall’aspetto dolce e minuto, come tutti sappiamo, era proprietaria della “banca dell’acqua”, ovvero il chiosco di bibite nei pressi della pizzeria di Gino Sorbillo. È stato anche lo stesso pizzaiolo, suo grande amico, a dare il triste annuncio.
Ad ognuno di noi sarà sicuramente capitato di prendere una spremuta di arance o di limoni, oppure anche una semplice coca-cola, da Carmelina, che già da qualche mese, per via delle sue instabili condizioni di salute, mancava dal suo posto di lavoro. Passeggiando per i Tribunali, era impossibile non notarla dietro al suo banchetto di marmo oppure seduta davanti, sulla strada.
La signora ha assistito e resistito al passare del tempo e degli eventi, ha visto la città scorrere e mutare sotto ai suoi occhi. Nel 2013, il suo chiosco fu pure indegnamente vandalizzato da una baby gang e in tanti si attivarono per ripristinare la postazione, di enorme valore.
Insomma, è un pezzo di Napoli che va via; quella verace, profonda, che si intreccia con la sua stessa essenza. Tocca alle nuove generazioni preservarne il ricordo, il rischio, altrimenti, è quello di disperdere la propria identità.