Ci sono di film che non vengono pubblicizzati come dovrebbero eppure sono dei veri e propri gioiellini.
Ho partecipato alla prima del film copia originale, film sulla vita e le truffe di Lee Israel, biografa di successo che ad un certo punto della vita decise di “sbarcare il lunario” falsificando lettere e firme di personaggi famosi, riuscendo a farla franca per molto tempo. Finché un giorno….
Protagonisti Melissa Mc Carthy, al primo ruolo drammatico, e Richard E. Grant. La regia è di Marielle Heller.
I protagonisti Lee e Jack entrambi gay, si conoscono in un bar e fanno amicizia nonostante i differenti caratteri, lui è un pregiudicato e lei lo coinvolge nella sua attività illegale.
Il film è stato acclamato dalla comunità gay americana perché, aldilà delle truffe al limite dell’incredibile, colpisce il lato umano che Lee tiene ben nascosto sotto una coltre di silenzi e modi maleducati, colpisce la solitudine che attaglia questa donna lesbica ai limiti della misantropia e in Jack, scavezzacollo e cinico, ma mai “macchietta gay”, troverà un complice per i suoi affari ma prima di tutto una spalla su cui piangere, un amico per dirla in parole semplici.
Il tema dell’omosessualità è trattato con delicatezza, con sguardi e silenzi colmi di mille parole. Non c’è violenza, sesso o esibizionismo, l’accento è posto sulle vulnerabili personalità di entrambi.
Anche se il fulcro del film è la truffa ideata dalla protagonista, a ben vedere copia originale è un film queer che tratta con delicatezza la solitudine e la voglia di trovare un amico. A volte bisogna leggere “tra le righe” anche in un film.
Da vedere per comprendere la vita degli altri cogliendone le sfumature nei gesti, nelle espressioni e nelle cose non dette. Intenso, riguardoso ed incantevole.
Film candidato a 3 premi oscar, miglior attrice, miglio attore non protagonista e miglio sceneggiatura.
Ora nei cinema italiani.