In più occasioni in questi giorni mi sono ritrovata ad ascoltare un paragone particolare per quello che sta succedendo in questa ormai metà del 2020 e quello che è successo nell’ormai lontano passato di 28 anni fa quando a cadere vittime di due agguati terroristici e mafiosi furono due grandi eccellenze italiane e parlo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
E’ di pochi giorni fa la notizia da accogliere certamente con plausi del Parlamento sollecitata dal Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che, a sua volta, aveva fatto suo il movimento di proposta mosso dal regista Ozpetek e abbracciato dal mondo dello spettacolo e non, di istituire la Giornata dei Camici Bianchi per rendere onore alle vittime del Covid19, al momento ben 151 medici, e i tanti contagiati nel mondo sanitario nel suo complesso…soprattutto per i primi “avventurieri” che, senza alcuna forma di protezione e salvaguardia per sè ed altri, hanno affrontato la pandemia non sapendo di cosa si trattasse e che portata mortale avesse.
E sicuramente le morti dei medici, infermieri e di tutto il personale sanitario sono terribili…tremende…ingiustificate e insostenibili…al pari di tutti i malati che sono stati contagiati e che ci hanno lasciato…senza ricevere nemmeno la dignità di un ultimo saluto da parte di chi li amava…
28 anni fa…era il 23 maggio…Giovanni Falcone era con la sua scorta e in compagnia della sua compagna di vita…percorrevano un tratto di autostrada in prossimità della sua città natale, Palermo, quando nulla avrebbe potuto salvare lui e chi viaggiava con lui…di fronte alla quantità di tritolo utilizzato per eliminarlo…con durezza…con un gesto altamente simbolico di potere e presa di posizione nei confronti dello Stato e di chi ne incarnava i valori più nobili e i sentimenti più combattivi..contro le Mafie…non solo siciliane…contro tutte le forme di infiltrazioni corruttive e distruttive del bene pubblico nel perseguimento di fini oscuri…dove la logica della violenza, del sopruso, dell’indifferenza dell’altro da se la faceva da padrona…ebbene…Giovanni Falcone sapeva di rischiare…di mettere quotidianamente con le sue inchieste…con il suo carattere dirompente…con il suo dialogare con i primi pentiti della Mafia siciliana…la propria vita e quella dei propri cari…conosceva abbastanza bene i suoi nemici…quantomeno i loro tratti principali…la loro cattiveria…la loro spietatezza…la loro ferocia e la temeva…ciò nondimeno non si è mai fermato, neanche nei giorni più bui, quando si sarà sentito solo di fronte al “sistema”.
Falcone e Borsellino non hanno mai fatto segreto di vivere con paura per loro e peri loro cari i giorni che hanno preceduto le loro morti…eppure continuavano a fare il loro lavoro con la stessa dedizione, abnegazione, impegno e sacrificio… “senza lasciarsi condizionare dalla sensazione che, o financo, vorrei dire dalla certezza che tutto questo può costarci caro”, parafrasando le parole di Borsellino…ed è stato purtroppo proprio cosi…è costato molto caro in termini di vite umane e non solo…per l’enorme gravità della perdita di due personalità vincenti…perchè, dopo tutto il tritolo, dopo l’oltraggiosa offesa, dopo l’apparente vittoria del male, il loro ricordo non è andato perso…il loro lavoro non è stato abbandonato…e ogni anno si ravviva l’indignazione per ciò che hanno patito loro e le loro famiglie e si celebra la loro onestà…la loro professionalità…il loro spirito di abnegazione!
Ed è vero che tanti medici stanno pagando con la vita la loro battaglia personale con il Virus…ma il raffronto mi sembra davvero un pò azzardato…il Virus è un nemico da sconfiggere questo è certo…ma non ha mente e corpo, nè un’organizzazione armata e spietata come i nemici di Falcone e Borsellino…ancora presenti tra noi con vesti e nomi diversi, insinuati nei Palazzi di Potere e nelle nostre vite quotidiane…ma pur sempre presenti…il Virus con l’avanguardia della ricerca scientifica che sta sommuovendo l’intero Pianeta sarà sconfitto da un vaccino…o da una cura…e comunque, già ora indietreggia di fronte all’intelligenza umana…tante le vite perse…ma tante le vite salvate con le cure messe in campo da Medici capaci e devoti al loro Giuramento di Ippocrate.
Spesso in Italia accade un fenomeno strano…dimentichiamo perchè e come mai le nostre strade prendono un percorso…non è giusto il sacrificio di vite umane MAI…ma i Medici quando effettuano la loro scelta professionale lo fanno consapevolmente e sanno che dovranno metterci anima e corpo per dedicarsi alla cura e alla guarigione dei propri pazienti…per cui chapeau al sacrificio, alla devozione, alla responsabilità professionale dei medici e del personale sanitario tutto..che sono al servizio dei malati…ma attenzione a paragoni azzardati…tra Mafia, Camorra, N’dragheta, Cosa Nostra e chi più ne ha più ne metta e il Covid-19 c’è una differenza sostanziale…che ha segnato la storia della nostra Repubblica in modo indelebile…la normalità di due uomini speciali che hanno pagato per amore e rispetto dello Stato agendo in sua difesa ad oltranza e senza remore.
Borsellino e Falcone ironizzavano moltissimo sulla loro morte…un’ironia amara vista con gli occhi di oggi…lo stesso Borsellino, poco prima della morte di Falcone, dichiarava di aver preparato un discorso da tenere per il suo funerale, nella consapevolezza triste del proprio destino segnato, “Oggi, Signori e Signore, davanti a voi, in questa bara di mogano costosissimo, c’è il più testa di minchia di tutti. Uno che si era messo in testa niente di meno di sconfiggere la mafia, applicando la legge”…due superuomini…sicuramente…due grandi magistrati…due splendidi uomini italiani….due onesti cittadini…due seri professionisti…
Nessuno di noi chiamarebbe testa di minchia un medico che affronta il coronavirus…parliamo di altri nemici…parliamo di altre armi…auspichiamo vittorie meno dolorose…e con non più predite di vite umane…dietro le quali si velano i volti dei nostri amici, dei nostri vicini, dei nostri cari, dei nostri affetti.