Se chiedeste ad un qualunque ultraquarantenne del dalmata, assocerebbe immediatamente la razza al famoso cartone “la carica dei 101”, si perché c’è stato un periodo tra gli anni ’80 e ’90 nel quale erano tra le razze più in voga e diffuse. Oggi anche il mondo cinematografico si dedica a cani di minori dimensioni e per le nuove generazioni questa razza, che ai nostri occhi di bambini sembrava essere la più affascinante, risulta quasi sconosciuta.
Il dalmata è un cane che appartiene al gruppo dei segugi e cani per pista da sangue, quindi si tratta a tutti gli effetti di un cane da caccia.
La caratteristica identificativa principe è, ovviamente, il mantello a macchie che tanto era desiderato dalla famosa Crudelia per le sue pellicce.
Il nome è dovuto alle sue origini: infatti, secondo le supposizioni degli esperti, pare sia autoctono della Dalmazia e poi si sia diffuso ampiamente in Italia.
Questa muscoloso amico “croato”, gode di discreta salute, ma ha un altissimo tasso di sordità, addirittura l’8% degli esemplari ne sono affetti mentre il 22% è ipoacustico. Altra problematica congenita è la tiroide autoimmune e la propensione alla calcolosi.
Caratterialmente, solitamente, è un cane equilibrato, ma molto attivo e vivace, pertanto bisogna necessariamente canalizzare le sue energie e dedicargli del tempo affinché diventi l’atleta che merita di essere.
Pensate che è divenuto la “mascotte” dei pompieri, perché quando ancora non esistevano le auto, ma le carrozze era tra i pochi cani a reggere il ritmo dei cavalli per accorrere all’incendio e supportare lo “staff” umano; solitamente le carrozze dei vigili del fuoco erano accompagnate da un dalmata per ogni la tao della carrozza, destro e sinistro.
Si tratta di un cane affettuoso e socievole, ma che ovviamente, come tutti i cani richiede una buona socializzazione ed un percorso educativo.
Tollera molto bene le temperature alte e non richiede una cura del pelo ossessiva, ma una buona spazzolata è sempre necessaria per eliminare il pelo morto onde evitare un moquette di “pelliccia”.
Non è un cane adatto a tutti, sicuramente non può essere considerato, per le caratteristiche elencate prima, un cane da “salotto” o per neofiti, o meglio, può anche esserlo se si ha a disposizione del tempo di qualità per dedicarsi alla sua “indole selvaggia” ma anche ad attività e lavori in collaborazione con il suo compagno bipede, infatti non ama la solitudine e come un pò tutti i cani appartenenti al 6° raggruppamento può diventare molesto vocalmente o distruttivo se confinato e sottostimolato in casa da solo; pertanto prima di cavalcare l’onda emozionale della “scelta del cucciolo” sulla base solo delle caratteristiche estetiche riflettete su quanto tempo potreste dedicare al nuovo arrivato.