Dopo l’amaro pareggio di Cagliari e le polemiche conseguenti su egoismo e incapacità di alcuni interpreti, il Napoli di Ciccio Calzona si presenta al cospetto del disastrato Sassuolo del neo allenatore Bigica, in cerca disperata di punti salvezza.
In una stagione triste, un recupero contro i neroverdi, alle 18 di un giorno lavorativo, non era il massimo dell’attrazione per i supporters azzurri, ormai rassegnati ad attendere mestamente la fine della stagione con ben pochi sogni di gloria.
Eppure, sin dalle prime battute della gara, sembrava un Napoli diverso… o meglio sembrava un Napoli già visto, tanto che l’inaspettato gol del Sassuolo non aveva lasciato nello sconforto nè i tifosi nè i calciatori sul terreno del Mapei Stadium.
Calzona ha il merito di aver messo ordine, di richiamare i calciatori ad ogni segno di insofferenza, oltre alla fortuna di poter contare su Victor Osimhen che, esclusi gli atteggiamenti discutibili avuti quest’anno, è e resta un centravanti di livello mondiale.
Il gol di Rrahmani, spintosi in area di rigore a raccogliere lo strepitoso assist di tacco del redivivo Anguissa, ha suonato la carica. Da quel momento i partenopei hanno maramaldeggiato sul povero Sassuolo, segnando altre 5 reti, tre con il già citato Osimhen e due con Kvara.
Si dirà: beh ma il Sassuolo è squadra scadente e piena di problemi.
Vero, ma lo erano anche la Salernitana, il Verona e tante altre compagini contro le quali sono arrivati risultati negativi, con pochi sorrisi e pochissimi gol.
La classifica è sempre deficitaria, ma la goleada di ieri sembra aver restituito un minimo di fiducia ad un ambiente che ormai era sul depresso andante.
Il calendario futuro è complesso, a partire dal big match di Domenica sera contro la Juventus: sarà proprio quello lo spartiacque del resto della stagione, si capirà se il malato, che pareva terminale, è invece sulla via della completa guarigione o se dovremo davvero aspettare che venga presto la fine di maggio e salutare senza troppa malinconia questa stagione.