E così mentre da 600 giorni l’Europa è infiammata nel suo cuore con la guerra tra Ucraina e Russia, scoppia una scintilla violentissima e pericolosissima in Medio Oriente con l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre.
Vittime i civili, anche bambini, anziani, ragazzi durante un rave nel deserto che hanno pagato con la vita una delle rivalità storiche più drammatiche e longeve nella storia dell’umanità.
E la questione non è dare ragione o torto ad una delle parti coinvolte quanto cercare di trovare autorevoli intermediari nel mondo in grado di parlare di pace e fermare questa spinta tremenda alla guerra e al conflitto feroce che purtroppo non farà altro che colpire civili innocenti che stanno scappando o meglio stanno provando a scappare dalla reazione violenta di Israele.
Israele e Palestina e la speranza svanita di una pacifica convivenza fra popoli come nelle intenzioni post belliche quando si è cercato di individuare territorialmente un luogo di pace nella martoriata terra santa.
La verità è che non c’è una verità assoluta nella dinamica di questo conflitto; gli stessi israeliani manifestano un forte disappunto rispetto al governo in carica che ha reso fragili le postazioni di difesa e ha permesso l’infiltrazione di terroristi tra le fila dei suoi; d’altro canto sarebbe semplicistico assimilare i palestinesi con Hamas e non sarebbe giusto svilire così le ragioni del conflitto.
Lascia sgomenti assistere ad una totale assenza di dialogo tra le parti in virtù dell’auspicio di una pacifica convivenza tra i due popoli con la striscia di Gaza che ancora una volta si accende e infiamma sotto bombe e eccidi di civili innocenti.
Solo l’uomo fa guerra contro se stesso…e non è solo la guerra di una territorialità ma una guerra all’ annientamento dell’altro fine a se stesso…come pensavamo di non vedere più dopo l’olocausto dello scorso secolo.
Insomma, sta svanendo completamente l’insegnamento della memoria del terribile confitto mondiale che aveva saldato degli ideali e unito tutti sotto l’egida di una fervida volontà di mantenere la pace.
Diritti umani, pari dignità tra i popoli, diritti civili e politici riconosciuti, uguaglianza dei diritti, divieto di discriminazione , principi democratici, libertà fondamentali e principio di autodeterminazione dei popoli erano capisaldi delle nazioni uscenti dal conflitto mondiale e … ora ormai assistiamo ad un repentino sgretolamento delle sicurezze acquisite.
In particolare, la situazione di Palestina-Israele rappresenta la sconfitta più grande dell’umanità perché se la guerra imperversa nel mondo è perché gli interlocutori internazionali hanno fallito il loro compito.
Gli USA, la Chiesa e il Papa, la NATO, l’Europa anche se non sono completamente assenti in questa fase sono un po’ defilati.
Un silenzio imbarazzante, forse uno stare a guardare per capire cosa succede e magari trovare una strategia di pace; il problema è che si percepisce una stanca mondiale per le guerre.
La stessa Ucraina teme di passare in secondo piano con la bellicosità Israelo-palestinese.
Non si dovrebbe dare spazio ad una paura del genere perché il conflitto tra Russia e Ucraina resta comunque fondamentale soprattutto per l’Europa e per evitare che una escalation possa significare un temibile attacco ulteriore da parte dei russi.
Una Europa che però ha perso la sua consistenza e il suo peso nella politica internazionale.
In questo momento sembra che il mondo sia impazzito, che le sicurezze vacillino e che la pace non interessi più come bene primario fondamentale.
Sarà l’effetto dirompente e distorto dell’isolamento della pandemia che anziché averci uniti a livello mondiale dopo aver combattuto la stessa battaglia contro il Covid, ci ha resi fragili e incattiviti…come se quella paura, quel panico di soccombere rispetto ad un nemico comune anziché generare compattezza e solidarietà abbia generato e ingenerato un odio profondo che è serpeggiato e sta infiammando il mondo di guerre e violenza con uno scenario che via via diventa più spaventoso.
La speranza è che il dialogo riprenda subito e la pace divenga nuovamente una priorità dell’umanità…
Anche se fino a quando le armi continueranno ad essere l’affare economico più interessante che fa gola ai più, con protagonisti dietro le quinte che reggono le fila del conflitto per interessi lontanissimi da una pacifica convivenza e l’attacco delle diversità tra popoli non svanirà nella pericolosa vanità tutta umana di omologare i diritti , non ci sarà spazio per una pace vera e duratura!