Gli antichi mestieri napoletani,figure spesso perso nel tempo e nella memoria,lavori che nel corso degli anni si sono trasformati altri completamente scomparsi.Fra questi antichi mestieri,della nostra tradizione,non possiamo dimenticare la figura della Vammana,che in tutto e per tutto svolgeva il lavoro della levatrice e dell’ostetrica.Detta anche “Mammana”,ricordando che un tempo la magior parte dei parti era in casa,la Vammana era indispensabile e indaffarata,nella prolifica Napoli.Con una canzonetta,possiamo più avere un’idea della frenetica attività delle ostetriche a domicilio “curre,arranca,afferra,acchiappa/suse,lassa,piglia,scappa.”.Anche Salvatore di Giacomo,nella sua “‘A Vammana” si affida alla sua straordinaria onomatopea.Nel primo verso,infatti,possiamo trovare la seguente frase “Ndlin ndlin! ndlin ndlin! Donna Carmèeee!”.Le Vammane continuavano,comunque,a visitare puerpera e famiglia,anche dopo il parto.Da una cronaca di metà Ottocento,Nicola Connò le definisce “Le comari di tutti gli ammogliati!”,lasciamo a voi a cosa alludeva questa affermazione.Siamo ai giorni nostri,ormai ci sono cliniche e ospedali e tranne in rari casi,queste donne sono completamente scomparse.E come in altri casi,il termine Vammana,è stato tramutato,ingiustamente,nell’indicare le praticone che effettuano aborti clandestini.