Sono passati più di due mesi dall’entrata nella nostra vita del coronavirus. I bambini si sono trovati catapultati in una nuova routine. Hanno visto improvvisamente perdere tutto quello che rappresentava la loro quotidianetà ma allo stesso tempo si sono dovuti adattare e comprendere quello che era il significato di “epidemia” e “pandemia”.
Come spiegare ai bambini il coronavirus?
Ogni genitore ha dovuto creare una storia, una fiaba, fatta di mostri cattivi e di eroi dal camice bianco per spiegare ai bambini quello che sta succedendo. I bambini hanno bisogno di spiegazioni semplici e chiare. A questo scopo può essere utile il progetto di divulgazione scientifica ed educazione sanitaria pensato dalla Prof.ssa Anna Ordone, associato di Igiene generale presso l’Università Vita-Salute San Raffaele. Questo progetto si riferisce a bambini dai 5 agli 11 anni ed è stato creato e prodotto dallo studio di animazione Maga Animation. I simpatici Leo e Giulia aiuteranno a far capire ai bambini cos’è il coronavirus, come si trasmette, il significato dei termini epidemia e pandemia e come si può prevenire l’infenzione.
Il video è disponibile sulla piattaforma Youtube di UniSR: guarda Leo e Giulia: Noi come voi!
Come bisogna comportarsi?
I bambini possono avere difficoltà a comprendere concetti come “pandemia” ma sicuramente sono bravissimi a percepire lo stato emotivo del genitore. Quindi è necessario rassicurarli, creare per quanto possibile un ambiente tranquillo dove poter trascorrere la giornata senza rischiare di proiettare ansie e paure su di loro. I genitori possono a volte sentirsi spaesati nell’organizzazione delle attività della giornata, sia lavorative (per chi lavora in smartworking) sia ludiche per intrattenere i loro bambini. Una scaletta di attività aiuta sicuramente a creare una nuova routine e a contrastare il senso di incertezza. E’ importante essere onesti ma non preoccuparli, anzi rassicurarli e fargli capire che sono al sicuro. Sicuramente in questo periodo non c’è più la demonizzazione dei social o del telefono, e della tecnologia in generale, però bisogna comunque dare delle regole. Per esempio, non prolungare il loro uso fino a tarda sera, visto che la luce dello schermo alterna il ritmo sonno-veglia.
Questo periodo ha rappresentato un grande cambiamento rispetto alla vita di prima, ma non deve essere visto per forza come un male, i bambini spesso sono eccessivamente coinvolti in tantissime attività sociali, scolastiche, sportive e questa situazione può insegnare loro il rispetto per gli altri (per quanto riguarda il rischio di contagio), la riscoperta delle attività familiari (che sia vedere un film insieme o fare i compiti) e un ritorno ai valori tradizionali. Fermarsi un attimo per capire cosa davvero è importante.