Era il 1905, quando sulle rive di una delle baie più belle del mondo, quella di Bagnoli, si decise di stanziare le acciaierie della società Ilva, le quali, poi, nel 1964, cambiarono il nome in Italsider. L’impianto siderurgico fu inaugurato nel 1910 e, con il senno di poi, fu quasi come una punzione, sotto il Governo Giolitti, per tutta quella bellezza straordinaria; un’operazione che, come tutti sappiamo, oltre a privare la città del litorale flegreo, ha avuto solo il demerito di produrre inquinamento marino e paesaggistico. L’impatto, purtroppo, è stato avvertito pure sulla pelle di operai e cittadini, con varie forme di tumore, e consequenziali decessi, che hanno colpito principalmente l’apparato respiratorio. Lo stabilimento fu chiuso nel 1992, dopo 83 anni di danni, e, a distanza di 28 anni, fino ad oggi, nulla di concreto è stato mai ottenuto in temrini di bonifica, anzi ci sono stati persino degli scandali di malagestione.
Lunedì, con l’inaugurazione del progetto RilancioBagnoli, finalmente qualcosa di positivo ha cominciato a muoversi. Le ruspe hanno iniziato a scavare per le prove di tecnologie per la bonifica e i mezzi sono pronti per portare via cumuli di materiale contaminato ammucchiato dal 2000 sotto un capannone sventrato. In base a quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, ci vorranno quattro anni di lavoro per concludere e, secondo le previsioni, nel 2024, dunque, il quartiere rinascerà. Arcuri ha anche espresso delucidazioni attorno a quelle che sono le procedure di lavoro.“(…) Nelle prossime 2 settimane confidiamo di aggiudicare la gara per le bonifiche dell’area eternit, che si aggiungerà a quella iniziata oggi per lo smaltimento dei cumuli ex Morgan, che giacciono qui da vent’anni. (…) Siamo molto soddisfatti dei risultati del concorso internazionale di idee: ci sono stati 160 studi che hanno presentato una loro proposta organizzati in 36 raggruppamenti. Di questi, 40 sono studi internazionali e 5, dei 36 candidati, sono composti esclusivamente da progettisti internazionali. Selezioneremo le 20 migliori candidature e poi apriremo un confronto con il territorio, così da poter condividere quelli che riterremo essere i tre progetti che si aggiudicheranno il premio e sulla base dei quali sarà avviata un’attività progettuale.” Queste le sue parole.
La cifra per la riqualificazione ambientale si aggira attorno 500 milioni di euro, di cui 320 milioni da Invitalia, 71 milioni da giacenze della struttura commissariale, 45 milioni dal Comune di Napoli per la bonifica a mare, 38 dalla Regione Campania per le infrastrutture. Per il progetto complessivo, invece, ha sottolineato Floro Flores, commissario per Bagnoli, servono un miliardo e 800 milioni di euro di cui 600 milioni da risorse private.
All’evento di inizio settimana ha partecipato pure il Ministro per il Mezzogiorno, Peppe Provenzano, il quale ha dichiarato quanto segue: “Se dopo 30 anni vediamo le ruspe a Bagnoli non dobbiamo celebrare alcun successo, dobbiamo dire soltanto “scusate il ritardo”. E’ anche vero, però, che gli ultimi anni non sono passati invano e devo quindi ringraziare per il lavoro svolto Invitalia, il Commissario e tutte le istituzioni coinvolte. Vorrei che la smettessimo di contare gli anni e cominciassimo nei prossimi tempi a contare i giorni, i minuti. Perché è nei giorni nei minuti che dobbiamo vedere il processo di cambiamento all’interno dei luoghi. Dobbiamo sorvegliare e controllare i lavori, ma anche aprire un confronto sulla città. Il concorso internazionale di idee deve essere un grande momento di coinvolgimento. La visita al sito che abbiamo fatto non è stata una passerella, ma un momento di incontro e di lavoro, per essere consapevoli delle tecniche di avanguardia e di innovazione che si stanno utilizzando per la bonifica dei suoli e soprattutto per dare garanzia ai cittadini di Napoli che si tratta di una cosa importante per noi”.
Parole di entusiasmo sono state espresse dal sindaco de Magistris, il quale, attraverso un post su Facebook ha dichiarato: “Le ruspe, quelle che ci piacciono, lavorano per la bonifica di Bagnoli. Tra qualche giorno inizia anche la rimozione dell’eternit. Questo risultato è il frutto di una grande mobilitazione popolare cittadina e della lotta della nostra amministrazione per impedire nuovi sperperi e speculazioni. Avanti tutta con bonifiche e contestualmente siamo già nel vivo dell’iter amministrativo per la realizzazione della nuova Bagnoli”.
Non sono mancati momenti di protesta; circa 50 manifestanti, di Bagnoli Libera e il movimento disoccupati “7 novembre”, infatti, si sono riuniti in presidio chiedendo con lo striscione: “Basta chiacchiere bonifica sotto controllo popolare”. Comprensibilmente, si chiede, finalmente, serietà e concretezza e speriamo che questa sia la volta giusta e definitiva.