Raddoppiati i fondi per il bonus psicologo che sono stati stanziati dalla manovra di bilancio, quantificati in 10 milioni per il 2023 e 8 milioni per il 2024.
La percezione di una fragilità complessiva è aumentata in maniera considerevole dopo il covid e la richiesta di un accompagnamento psicologico per ogni fascia di età è in crescita.
Soprattutto gli adolescenti sono un po’ spaesati con la difficoltà di chiedere aiuto e la voglia di sentirsi precocemente grandi e autonomi, in vista di obiettivi sempre più irraggiungibili e inconsistenti.
L’idea del successo facile, dei soldi legati a certe professioni, di nuove professioni in cui i fortunati prescelti si mostrano ricchi e felici sui social, tutto questo sta un po’ svilendo obiettivi e ambizioni.
Le debolezze individuali e la difficoltà di far fronte alle esigenze di una società impietosa e sanguisuga che chiede, chiede , chiede…sta indebolendo un po’ tutti…gli adulti che hanno paura di crescere eterni giovani in competizione coi propri figli che non vivono serenamente i passaggi della vita, ineluttabili…e i giovanissimi che non solo hanno paura di crescere ma hanno smesso di fare giovani, di vivere relazioni amicali in diretta che si nascondono nel bene e spesso nel male dietro lo schermo di un telefonino!
E certo colpisce che a spendere parole per sensibilizzare sul tema siano vippissimi e influencerissimi del calibro di Fedez e Belen.
Entrambi in momenti e con parole diverse hanno evidenziato e condiviso la drammaticità della loro esperienza.
Entrambi ospiti di Mara Venier hanno raccontato la sensazione di buio, di solitudine, di abbandono, di rinuncia a vivere …sensazioni comuni a chi vive di depressione, a chi cede ai demoni della depressione…a chi racconta di sentirsi ad un passo dal baratro trasportato dall’insoddisfazione, dalla paura, da una infelicità inspiegabile, ad un dolore nel petto non fisico ma intimo, interiore, straziante.
E se Belen e Fedez miliardari, belli, felici, fortunati, hanno vissuto le loro debolezze e hanno conosciuto la depressione e la sua natura persecutoria, la sensazione di sconforto e di astenia alla vita, inevitabile pensare quante ripercussioni abbia e quanto purtroppo sia democratica questa malattia.
Da parte di chi lotta per vivere giorno per giorno tra difficoltà familiari, lavorative, di salute, di amore e di se stessi, diventa difficile comprendere il malessere psicologico dei vippissimi che non dovrebbero conoscere queste difficoltà vista la fortuna della ricchezza, della bellezza, della serenità.
Invece no, non sono queste le cose che influiscono sull’equilibrio di ciascuno e allora ben venga la possibilità per chi non gode di una consistente forza economica poter avere una grande opportunità quale quella dei fondi a disposizione di chi vuole affidarsi ad uno specialista dell’anima e del cuore per risollevarsi e riprendere le redini della propria vita.
Ciò che fa riflettere e’che l’attenzione al tema e’ sempre troppo poca e che la politica risulti sorda ai richiami della gente se si considera che c’è voluto Fedez e la sua testardaggine perché si accendesse un faro più grande sulla tematica.
Ada Merini che ha vissuto in prima persona questo immenso dolore tanto da aver trascorso diversi anni anche negli istituti come una malata da curare con metodi, strumenti e mezzi durissimi, così scriveva…
“Il depresso è un’anima instabile, luttuosa, morta.
Non ci vuole molto ad essere depressi.
Basta un po’ di luna storta, un vento che non è gradevole,
una donna non sincera, qualche colpo di sfortuna.
Fa finta di cantare ma in effetti si lamenta.
Il depresso puo’ avere anche un amico,
un poveraccio incolpevole, che si dà un gran da fare
per vederlo sorridere.
Finisce per morire sconfitto.
Sempre fermo sulla sua catastrofe.
Si comincia da bimbi ad essere depressi
Da grandi si diventa perfidi.
E intorno a lui muoiono persone
Che tentano di salvarlo e finalmente
Dopo aver distrutto un intero mondo di eroi
Il depresso rimane felice: è finalmente libero.
Il depresso ti annienta, ti uccide,
ma finalmente ride”.