Dopo aver perso la faccia, il Napoli perde anche la testa: i Campioni d’Italia cadono anche all’Olimpico contro la Roma di Mourinho, finendo addirittura in 9 per via delle espulsioni di Politano e di Osimhen, e scivolano addirittura al settimo posto, a 4 lunghezze dalla quarta piazza occupata da un sempre più sorprendente Bologna.
Com’era prevedibile, gli azzurri sono stati costretti a un match fisico, pieno di falli e duelli individuali, in cui raramente sono riusciti a rendersi pericolosi, non tirando praticamente mai in porta: la Roma, pur lasciando palla e iniziativa agli avversari, ha mostrato di trovarsi a suo agio in questo tipo di partite, favorita anche dalla curiosa gestione dei cartellini da parte dell’arbitro.
I giallorossi, anche in parità numerica, hanno infatti sfiorato il vantaggio nel primo tempo con Bove, prima sfortunato nel cogliere la traversa con un destro a giro da fuori area, e poi sciupone nel calciare addosso a un attento Meret a un passo dalla porta, su assist di Belotti sfuggito fin troppo facilmente a un imbambolato Rrahmani.
Nella ripresa il match è stato ancora più equilibrato e spezzettato, e quando sembrava che il Napoli avesse finalmente il controllo della partita, è arrivata la discutibile espulsione di Politano per una blanda reazione all’ennesimo fallo tattico ad indirizzare il destino dell’incontro.
Il gol di Pellegrini, pur giunto in modo abbastanza casuale visto il liscio di El Shaarawy a favorire la battuta del n. 7 romanista, è sembrato a quel punto inevitabile, e ha mostrato per l’ennesima volta le lacune degli azzurri in termini di intensità e concentrazione, visto che il centrocampista giallorosso si è potuto girare agevolmente anche se circondato da tante immobili statuine azzurre.
L’espulsione di Osimhen per due falli di frustrazione su altrettante palle perse, non hanno fatto altro che confermare il momentaccio di un gruppo apparso allo sbando, a partire proprio dal nigeriano, nonostante il rinnovo a cifre monstre finalmente ufficializzato poche ore prima della partita, dopo mesi di trattative.
Il raddoppio di Lukaku, giunto in pieno recupero con gli azzurri in 9, ha solo reso ancora più amaro un Derby del Sole ormai segnato, che certifica la crisi degli azzurri, i quali sotto la guida di Mazzarri hanno già incassato 5 sconfitte, una in più rispetto a quanto accaduto con il tanto vituperato Garcia.
Con il morale sotto i tacchi, e con un mercato da sfruttare per iniziare una rifondazione probabilmente inevitabile (Elmas nel frattempo ha già salutato la compagnia, destinazione Lipsia), il Napoli prova a chiudere nel migliore dei modi un 2023 dai due volti, entrambi indimenticabile.
Oggi pomeriggio (ore 18:30) al “Maradona” arriva il Monza di Mister Palladino, napoletano di Mugnano anche se juventino da sempre, tecnico emergente e tra i candidati più autorevoli per sedere l’anno prossimo sulla panchina azzurra.
Per Mazzarri mettere in campo una formazione competitiva non sarà semplice, visto che alle squalifiche di Politano e Osimhen e alle assenze di Lindstrom e del lungodegente Olivera, si aggiungono le defezioni di Lobotka, uscito durante il match dell’Olimpico per un’infrazione costale, e di Natan, che starà fuori a lungo dopo la lussazione della spalla destra riportata dopo un fallo di Lukaku, ovviamente non ravvisato dall’ottimo Colombo.
Stessa difesa vista all’Olimpico, dunque, con Juan Jesus (tra i pochi a salvarsi) in coppia con Rrahmani, mentre a centrocampo dovrebbe essere Cajuste a sostituire Lobotka; scelte obbligate in avanti, con Kvara Simeone e Raspadori unici attaccanti a disposizione del tecnico di San Vincenzo.
Il Napoli ha vinto l’unico precedente giocato in Serie A contro i brianzoli, imponendosi 4-0 grazie alla doppietta di Kvara e alle reti di Osimhen e Kim: era il 21 Agosto 2022, e quello contro il Monza era l’esordio casalingo della squadra che avrebbe concluso la sua entusiasmante galoppata con la conquista del terzo scudetto della sua storia.
Quella dello scorso anno, curiosamente, è stata solo la seconda vittoria casalinga in assoluto ottenuta in casa dai partenopei contro i lombardi, visto che in Serie B il Napoli ha rimediato un successo nel lontano 20 Settembre 1964 (5-0 con tripletta di Canè), una sconfitta il 30 Maggio 1999 (gol decisivo del futuro azzurro Oddo), e un pareggio il 30 Gennaio 200 (2-2 con l’indimenticabile gol di Mazzeo da centrocampo).
In Coppa Italia l’unico precedente giocato a Fuorigrotta finì ai rigori: fu il compianto Giuliani, il 23 Agosto 1989, a regalare la qualificazione al Napoli segnando il penalty del definitivo 10-9, dopo che l’incontro si era chiuso sull’1-1 con le reti di Cappellini e Carnevale.
Se il poker dello scorso anno era stato il preludio a una stagione indimenticabile, l’incontro di oggi chiude un 2023 tanto spettacolare nella prima parte quanto deludente nel finale: la speranza è che una vittoria, oltre a permettere agli azzurri di chiudere quest’anno comunque storico con un sorriso, regali ai Campioni d’Italia lo slancio necessario per iniziare al meglio un 2024 che si annuncia, per forza di cose, ricco di novità.