La formazione dei calcoli a livello dell’apparato urinario costituisce una condizione patologica comune che colpisce con leggera prevalenza i maschi piuttosto che le femmine con un’insorgenza dopo i 30 anni. I calcoli consistono in aggregati cristallini in cui è presente anche una matrice organica di consistenza dura, possono formarsi all’interno dei reni, ma anche a livello dei calici, dell’uretere e della vescica. I calcoli possono essere di dimensione molto variabile:più sono grossi maggiore è la possibilità che ostruiscano e ostacolino il normale deflusso dell’urina lungo le vie escretrici. La composizione del calcolo è precisa e ne spiega anche la formazione. Possono contenere ossalato di calcio, acido urico, cistina.Di solito c’è una condizione genetica ma anche un forte condizionamento di tipo alimentare. I calcoli più comuni sono a base di ossalato di calcio e si formano a causa di un’eccessiva concentrazione di sali di calcio per uno scarso apporto di liquidi o in seguito ad ipersudorazione, episodi diarroici. Una volta formatisi generano forte dolore al fianco dal lato in cui si trova il calcolo.
Phyllantus niruri è il nome scientifico di una pianta anche nota con il nome di spaccapietra, che appartiene alla medicina tradizionale brasiliana ed era utilizzata dagli indigeni per il trattamento dei calcoli renali. Studi scientifici su questa pianta riportano le sue capacità di inibire la formazione dei calcoli e di favorirne l’espulsione. Altro rimedio sarebbe l’utilizzo di citrato di potassio da assumere dopo i pasti in quanto sarebbe in grado di favorire nell’urina la formazione di complessi solubili con il calcio e inibiscono anche la cristallizzazione dei componenti che possono aggregarsi a formare i calcoli.
Per prevenire la formazione di calcoli occorre ridurre il consumo di cibi ricchi di ossalati come radicchio, barbabietole, rabarbaro, prezzemolo, erba cipollina, spinaci, cacao,barbabietole, melanzane, lenticchie, fagioli, the, caffè, cacao, alcolici. E’ buona norma seguire una dieta equilibrata, bere almeno due litri di acqua al giorno, ridurre il consumo di sale e di tutti gli alimenti molto ricchi di sale come tonno in scatola,pesci grassi, salumi, arachide, pere, ribes, cocomero, fichi secchi, prugne. La dieta deve essere molto ricca di fibre poiché proprio le fibre limitano l’assorbimento del calcio mentre non dovrebbe essere iperproteica né con tanti grassi animali.